Percorrendo la Riviera Berica, pochi chilometri a sud di Vicenza, un campanile alto e aguzzo annuncia Lumignano, grossa frazione di Longare che lega la propria fama alla coltivazione dei piselli. A introdurla furono, a quanto pare, gli stessi monaci Benedettini che intorno al Mille bonificarono la bassa pianura vicentina. E qui, ai piedi delle rupi che imbiancano questo versante dei Colli Berici, il dolce legume trovò un habitat ideale. L'esposizione e il calore trattenuto dalle rocce permettevano una produzione eccezionalmente precoce, primizia fra le primizie. Alla felicità  del luogo si aggiunse l'abilità dei coltivatori, che nei secoli selezionarono una varietà di eccezionale pregio. I piselli di Lumignano, viaggiando sul Bacchiglione, giungevano a Venezia e qui sublimavano in un risotto destinato alla tavola dei dogi il 25 aprile, giorno della festa di S. Marco. Negli anni dell'esodo delle campagne questo commercio è decaduto e oggi dagli orti familiari esce quel che basta per pochi privilegiati e per la Festa dei Bisi che si tiene in maggio (dall'11 al 12 e dal 17 al 20/05/02). La varietà locale è andata dispersa ma, evidentemente, i piselli di Lumignano hanno ancora un gusto impareggiabile.

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