Tra forti e trincee nei luoghi della Grande Guerra

Moto-itinerari sui forti della Grande Guerra

“I forti della Grande Guerra tra Veneto e Trentino in moto” è un progetto realizzato dal giornalista Marco Billo per valorizzare e promuovere il patrimonio storico e naturalistico degli altopiani dei Sette Comuni, Folgaria, Lavarone e Luserna in scia alle recenti celebrazioni in memoria della Prima Guerra Mondiale.

Sono stati realizzati dieci video che descrivono, tra percorsi asfaltati e sterrati, i suggestivi itinerari tra Veneto e Trentino per raggiungere  dieci fortezze italiane e austroungariche, protagoniste durante il conflitto.
Strade da percorrere in sella, quindi aperte al traffico veicolare, verso i forti scelti in quanto raggiungibili direttamente in moto o, dopo averla parcheggiata, tramite sentieri lunghi pochi chilometri e quindi agevoli da percorrere per chi indossa abbigliamento motociclistico.

Le destinazioni in Veneto, nella provincia di Vicenza, sono Forte Campomolon ad Arsiero, Forte Corbin a Tresché Conca, Forte Interrotto ad Asiago, Forte Lisser a Enego e Forte Verena a Roana.


I video raccontano le vie da percorrere per raggiungere i forti, individuabili anche grazie ai link a Google Maps che si trovano nelle descrizioni, oltre alla storia e agli aspetti caratteristici delle strutture.


L'Ordine dei Giornalisti del Veneto ha assegnato a questo progetto la XII edizione della borsa di studio per giovani giornalisti in memoria di Massimiliano Goattin.

 

Forte Campomolon ad Arsiero

Forte Corbin a Tresché Conca

Forte Interrotto ad Asiago

Forte Lisser a Enego

Forte Verena a Roana

 

 


I video sono stati realizzati da Marco Billo con la collaborazione di Federico Leder, Matteo Caron, Andrea Sanson, Nicola Traversa, Fabio Billo e Matteo Panozzo. Testi di Marco Billo e Silva Cantele. Approfondimenti storici curati da Daniele Fioravanzo. Voce narrante di Silva Cantele, registrata da Filippo Zampese.

Testimonianze vicentine della Seconda Guerra Mondiale

BASSANO, VIALE DEI MARTIRI
Il viale che parte dal Castello Superiore e giunge fino alla Porta delle Grazie prende l’attuale nome dai 31 partigiani che nel 1944 furono impiccati proprio a quegli alberi che ancor oggi si affacciano sulla Valbrenta. Il 9 ottobre 1946 il Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi, conferì a Bassano la Medaglia d’oro al valor militare. Ogni anno la città rievoca il rastrellamento del Grappa (20-23 settembre 1944) e l’eccidio che vi succedette.

 

BUNKER DI RECOARO TERME
Il bunker, un tunnel lungo 60 metri, si trova all’interno delle Terme di Recoaro ed è stato costruito durante la Seconda Guerra Mondiale come sede del comando tedesco. Il bunker comunicava con l’esterno attraverso tre gallerie minori, costruite con curve ad angolo retto per rompere l’onda d’urto delle bombe. Il 20
aprile, sospese le trattative di resa, gli Alleati bombardarono pesantemente la sede del comando supremo tedesco, ma il bunker rimase intatto.


BUNKER DI CALDOGNO
Costruito nel 1943, accando a Villa Nordera Caldogno, al tempo sede del comando della Militar Sanitat, aveva 14 stanze che avrebbero dovuto ospitare i degenti del vicino ospedale in caso di bombardamento. La vecchia struttura ipogea è oggi luogo della memoria destinato ad ospitare esposizioni di arte contemporanea.

Tonezza, il Cimone e zone limitrofe

Durante la Prima Guerra Mondiale la zona fu teatro di aspre lotte, in particolare durante la “Strafexpedition” del maggio-giugno 1916 che vide la conquista da parte dell’esercito austro-ungarico dei paesi di Posina, Laghi, Arsiero, Tonezza del Cimone e di tutta la Val d’Astico, avanzata che si arrestò in località Schiri fra Velo d’Astico e Cogollo del Cengio. Successivamente, la controffensiva italiana iniziata nella stessa estate del ‘16 portò alla riconquista di molti dei territori vallivi; anche Monte Cimone fu preso il 23 luglio 1916 durante un eroico assalto. Due mesi dopo, il 23 settembre 1916, in risposta gli austro-ungarici fecero brillare una portentosa mina che mutò per sempre la cima del Sacro Monte, provocando la morte degli occupanti italiani. I soldati imperiali si ritirarono dal Cimone e da
Tonezza, oltre che da altre vette circostanti, soltanto al termine del conflitto.


Monte Cengio – COGOLLO DEL CENGIO
La zona monumentale del Monte Cengio costituisce uno dei percorsi più suggestivi ed evocativi delle operazioni belliche sulle montagne dell’Altopiano.
Su di esso si snoda la “granatiera”, una strada di arroccamento interamente scavata nella roccia a strapiombo sulla Val d’Astico.
Sul Cengio si trova il leggendario “Salto dei Granatieri”, tristemente famoso per l’estrema resistenza dei Granatieri di Sardegna all’avanzare delle truppe
austro-ungariche durante l’”Offensiva di primavera” - maggio/giugno 1916 - più nota come “Strafexpedition”. - Tel. 0445 749500 - www.comune.cogollodelcengio.vi.it

Forte Casa Ratti – VALDASTICO
Opera facente parte dello Sbarramento Agno-Assa, III settore – Asiago e costruita a valle (1906-1908), a quota 350 m, la batteria fortificata Ratti aveva lo scopo di controllare i movimenti provenienti dall’alta Val d’Astico incollaborazione con il dirimpettaio e sovrastante forte Corbin. Nel primo anno di guerra rimase  praticamente inattivo. All’inizio della “Strafexpedition”, il mortaio austro-ungarico da 38 cm posizionato a Costa Alta lo colpì con una ventina di proiettili, provocando danni seri ma non irrimediabili. Nel maggio del 1916 venne occupato dalle truppe austriache e il 25 giugno il tenente del genio Albin Mlaker lo fece esplodere riducendolo a rovina. - Tel. 0445 749500

Sacrario militare di Monte Cimone
Dal centro montano si sale al Cimone, sacro alla memoria. Tra i faggi maestosi affiorano gli antichi camminamenti, le trincee ed un’articolata rete di gallerie in parte recuperate nel progetto dell’Ecomuseo della Grande Guerra. Il cratere, scavato dalla mina austriaca, brillata il 23 settembre del ‘16, è sormontato dall’ardita cuspide dell’ossario che sorveglia il sonno di molti caduti. Tel. 0445 749500 - www.comune.tonezzadelcimone.vi.it

Cimitero Austro-Ungarico TONEZZA DEL CIMONE - Loc. Crosati
Il cimitero austro-ungarico in località Crosati (Contrà Campana) ospitava le salme di 1036 soldati imperiali, che sono state riesumate nel
1965 e traslate nell’ossario di Cittadella. A lungo abbandonato, è stato recuperato nel 2006 e rinominato “Monumento alla concordia e alla
pace” per far riflettere i visitatori sugli orrori della guerra.

 Centro Visite della Grande Guerra TONEZZA DEL CIMONE
Il Centro Visite di via Marconi è una struttura di raccolta, di confronto e di testimonianze documentarie e ha lo scopo di valorizzare l’aspetto storico–ambientale ricollegandosi al Museo all’aperto del Monte Cimone: un plastico ne rappresenta trinceramenti, gallerie e percorsi, mentre foto storiche narrano gli eventi di guerra e carte topografiche mostrano lo scavo della mina del Monte Cimone. 

Forte Campomolon – ARSIERO
Costruito su una della massime alture del Comune di Arsiero a quota 1853 m, il forte Campomolon è un’opera incompiuta che venne ugualmente armata all’inizio della guerra. Ancora oggi è possibilevedere il muraglione a secco che sostiene la galleria tubolare, recentemente restaurata come pure tutta la parte sommitale del forte. Lungo la strada d’accesso alla fortificazione sono visibili i ruderi delle caserme della guarnigione, che furono fatte esplodere durante la “Strafexpedition” col sacrificio del Ten. Paolo Ferrario che nel brillamento perse la vita. -  www.comune.arsiero.vi.it - www.magicoveneto.it

Cimitero Militare Monumentale Medaglia d’Oro “Pietro Marocco” - ARSIERO
Raccoglie 2.224 salme provenienti dai Cimiteri militari o civili di Arsiero, Brancafora di Pedemonte, Casotto, Forni, Fusine, Malo ed in parte di Marano Vicentino, Pedescala, Posina, Piovene, Sandrigo, S.Pietro Valdastico e Tonezza. Nel 1925, prima dell’inaugurazione del Cimitero Militare Monumentale, venne costruito il monumento che sta al centro del cimitero e comprende l’Ossario sul quale spicca la lampada votiva. Nella parte centrale delle inferriate, in una teca a croce, era collocato il “Cristo Mutilato”. - www.comune.arsiero.vi.it

Schio, Val Leogra e Val Posina

Il territorio delle Prealpi Vicentine, nello straordinario scenario montano e pedemontano incluso tra i limiti naturali della Val Leogra e della Val Posina, è ancor oggi fortemente contrassegnato dalle testimonianze di uno degli episodi più tragicamente importanti della storia dell’umanità: la Grande Guerra; qui un tessuto di forme ed opere, pur a distanza di tanti anni, manifesta ancora una straordinaria forza evocativa e di connotazione dei luoghi.

Sacrario Militare del Pasubio VALLI DEL PASUBIO - Loc. Colle Bellavista

Il Sacello Ossario del Pasubio, inaugurato nell’Agosto 1926, sorge sul Colle Bellavista, uno spiazzo roccioso dominante la Val Leogra, a quota 1217 m. È costituito da due parti: l’ossario, che comprende una cripta centrale e due gallerie concentriche, dove sono custoditi i resti di 5077 caduti italiani di cui 3400 ignoti e 500 Austriaci, provenienti dai cimiteri di guerra della zona del Pasubio, ed il sacello, una piccola cappella adornata da artistiche vetrate e affreschi riproducenti immagini di Santi guerrieri. Dal sacello, una scaletta conduce ai piani superiori dove si può ammirare, grazie ad ampie vetrate, lo splendido panorama che circonda la torre. - Tel. 0445 593011


Museo della Prima Armata – VALLI DEL PASUBIO - Loc. Colle Bellavista
Accanto al monumentale sacrario è allestito il museo dedicato ai soldati della 1^ Armata. Il materiale documentario è costituito dagli armamenti dei soldati,  attrezzature militari, caschi, maschere antigas, uniformi, foto, cimeli, carte geografiche donati dagli eredi di Pecori Giraldi e del Gen. Papa e da appassionati e ricercatori; la sala delle ambientazioni e un grande plastico multimediale del Pasubio fanno del museo una tappa imperdibile. Tel. 0445 593011

 

Monte Pasubio e Strada delle 52 Gallerie VALLI DEL PASUBIO

Una grandiosa rete di strade, mulattiere e sentieri percorre il massiccio da ogni lato, fornendo una vastissima scelta di itinerari d’accesso. Il
più famoso, la Strada delle 52 Gallerie, costruita nel 1917 in pochi mesi per realizzare una via di salita al Pasubio defilata al fuoco delle artiglierie
austriache, è un’opera che primeggia per l’ardita e impensabile concezione del tracciato, una vera e propria meraviglia dell’ingegneria militare oltre che
un sentiero panoramico mozzafiato. - Tel. 0445 630233 - www.caischio.it

Monte Novegno e Forte Rivon – SCHIO
Su questa montagna nelle giornate del 12 e 13 Giugno 1916 si vissero fatti decisivi per l’esito della grande offensiva Imperiale che è nota sotto il nome di “Strafexpedition”. Numerose tracce rimangono a testimoniare l’opera, il sacrificio ed il valore delle contrapposte compagini: strade, gallerie, trincee, caverne, postazioni, resti dell’immane opera fortificatoria e difensiva. Dalla sua cima più alta, Monte Rione (1691 m), svetta l’omonimo Forte, una piccola opera difensiva che svolse un ruolo determinante nelle battaglie del Giugno 1916. In prossimità del Forte si apre una spaccatura nella quale era appostato un grande riflettore: di notte, per mezzo di un grosso verricello, lo si faceva scorrere verso l’alto, fuori dalla caverna, per poi farlo rientrare prima dell’alba. Il Forte Rivon è costituito da un osservatorio in grotta, una caverna per il generatore, due per l’alloggio della truppa, postazioni di barbetta e una caverna per cannoni da 149 mm. L’Associazione “IV Novembre” propone varie escursioni guidate. - Tel. 0445 691392 - www.4novembre.it

Museo della Grande Guerra – SCHIO
Piccolo museo, sede dell’Associazione IV Novembre (ricercatori storici), con esposizione di reperti e documenti dedicati alla Grande Guerra. Nell’arco dell’anno ospita mostre tematiche di grande interesse con apertura il sabato dalle ore 15.00 alle 18.00. Tel. 0445 691392 - www.4novembre.it

Chiesa della Santissima Trinità e Sacrario Militare - SCHIO
Questo di Schio è un tipico sacrario militare “di città”: a differenza dell’altro tipo principale di sacrario, ovvero di quel tipico luogo isolato dedicato al ricordo dei caduti in un dato luogo e in una data guerra (esempio ne è il Sacello Ossario del Pasubio), nel Sacrario di Schio sono commemorati i cittadini caduti per la Patria nelle varie guerre, in vari luoghi combattute; il cimitero militare raccoglie le spoglie di 5075 soldati. Tel. 0424 463088 - www.comune.schio.vi.it


Monte Summano - SANTORSO
Interessanti gli aspetti storici per le tracce di trincee dell’ultima linea di difesa italiana approntata per fermare la “Strafexpedition”, che si spinse fino al vicino Novegno e a Velo d’Astico. Ospita un complesso di scavi in gallerie ad uso cannoniere. - Tel. 0445 649570 - www.comune.santorso.vi.it

Centro di Rappresentazione Museale – POSINA - Loc. Fusine
Il centro propone l’interpretazione della Grande Guerra con pratiche didattiche e comunicative che va oltre la semplice offerta di informazioni. L’obiettivo è quello di un’educazione alla visita dei luoghi della Grande Guerra nel territorio della montagna vicentina. È la sede del “Centro visite dell’Ecomuseo della Grande Guerra nelle Prealpi Vicentine.” - Tel. 0445 691392 - www.posina.info

Monte Vaccaresse – POSINA
La torre Vaccaresse si presenta come un grande torrione fortificato che domina la rupestre Val del Rio nella media Val Posina. Nel 1916 con la riconquistata del massiccio del Novegno, per l’alto valore strategico del luogo, furono avviati i lavori di un’intensa sistemazione difensiva proprio sul Vaccaresse. All’interno del monte furono ricavate delle postazioni per cannoni di medio calibro. Più sotto una galleria attraversa in salita tutto il bastione presentando numerose feritoie per mitragliatrici che battevano tutti gli accessi alla posizione e assicuravano l’inviolabilità delle postazioni.
All’uscita della galleria, una trincea scavata in parte nella roccia, conduceva sul punto più esposto ad un osservatorio che spaziava su tutta la Val Posina. - Tel. 0445 691392 - www.posina.info

 

 

Recoaro e Piccole Dolomiti

Recoaro Terme ed il suo anfiteatro montuoso, le Piccole Dolomiti, nella Grande Guerra vissero vicende indissolubilmente legate al suo essere terra di confine, zone che, proprio per questo, furono fortemente caratterizzate dal fenomeno del contrabbando; la cittadina termale, che vantava già una consolidata tradizione
alberghiera, fu improvvisamente coinvolta in un evento che mutò tragicamente abitudini e aspettative.
L’attuale limite amministrativo tra le province di Trento e Vicenza ricalca esattamente il confine politico esistente fino al 1918 fra Italia e Austria-Ungheria: questa fu la premessa all’eccezionale ruolo strategico che il monte ricoperse durante la Grande Guerra. Proprio in quest’area fa tappa il famoso Sentiero Europeo E5 che, passando per la zona dei combattimenti del Pasubio, attraversa il Gruppo del Carega fino alla Lessinia.

La Piatta - CRESPADORO
Alla Piatta, partendo dal Rifugio Bertagnoli, l’anello al Passo della Scagina consente di percorrere integralmente stradine militari e mulattiere storiche di  arroccamento costruite durante la prima guerra mondiale. Il tratto La Piatta-La Gazza è uno splendido itinerario storico-naturalistico che ripercorre un
sentiero tracciato dalle truppe italiane durante il primo conflitto mondiale per realizzare opere di difesa di cui rimangono ancor oggi molte testimonianze. Giunti nei pressi del Rifugio Battisti alla Gazza ci sono ancora i resti di un deposito di munizioni e di alcune trincee, oltre ad un monumentale muraglione difensivo.
Tel. 0444 429011 - www.rifugiobertagnoli.it


Sentiero “Emilio Michelato” RECOARO TERME - Loc. Gazza
Dedicato ad un soldato dell’ultima leva (’99), questo sentiero accompagna il visitatore in un viaggio di ricordi e memorie di una guerra passata, ma tutt’oggi ancora viva nella mente di coloro che l’hanno vissuta in prima persona o indirettamente grazie alle testimonianze tramandate da uomini, testi, foto, rovine e reperti bellici. Lungo il sentiero è possibile vedere i resti di strade militari, di trincee, di una piazzola d’artiglieria e di una galleria deposito munizioni. - Tel. 0445 75235 - www.caivaldagno.it

Sentiero Storico di Campogrosso RECOARO TERME - Loc. Campogrosso

L’alpe di Campogrosso, seconda linea di resistenza della 1^ Armata, rappresenta la realizzazione di un complesso difensivo e delle sue linee di rifornimento arrivato quasi intatto fino ai giorni nostri. L’ anello, che parte dal Rifugio Campogrosso a m 1457, è un susseguirsi di postazioni, osservatori, gallerie, bunker, ricoveri di caverna, trincee, stradine militari, teleferiche ed ogni altra struttura di difesa del fronte frutto di migliaia di soldati e civili. - Tel. 0445 75030 - www.rifugiocampogrosso.com


Museo storico “La Vita del Soldato nella Grande Guerra” – RECOARO TERME
Il Museo, rinnovato, riunisce una nutrita e adeguata serie di oggetti e materiali d’uso quotidiano impiegati dai soldati sul fronte alpino della Prima Guerra Mondiale. Recuperati nei luoghi di battaglia in più di trent’anni di ricerche dal recoarese Antonio Storti, i manufatti sono stati donati alla Comunità perché possano visibilmente testimoniare un’epoca che tanto ha inciso nella vita del paese e del suo territorio. - Tel. 0445 76888 - www.comune.recoaroterme.vi.it

 

Monte Civillina – RECOARO TERME
Luogo di importanza strategica come linea di resistenza e stazione di smistamento per segnalazioni ottiche di artiglieria; attrezzato con postazioni per cannoni, riservette per munizioni, una polveriera, ricoveri per artiglieri e fanti a difesa del caposaldo. Il sentiero del Sentinello, che sale fino alla cima del monte, permette la visita di numerose postazioni e ricoveri in caverna, risultato di un attento recupero. Sulla cima è stato allestito un Osservatorio che si affaccia su tutto il fronte di guerra dell’Alto Vicentino dal Carega al Pasubio, Novegno, Altopiano di Asiago e Monte Grappa. - Tel. 0445 76888 - www.comune.recoaroterme.vi.it

 

L' Altopiano di Asiago

L’Altopiano di Asiago è ancor oggi fortemente contrassegnato dalle testimonianze della Grande Guerra. Dal 1916 al 1918 su questa terra hanno avuto luogo alcune delle più sanguinose battaglie combattute sul fronte italiano: la “Strafexpedition”, l’Azione K, meglio nota come la Battaglia dell’Ortigara, la Battaglia del Natale 1917 e la Battaglia del Solstizio. A cent’anni di distanza, appaiono in tutta la loro evidenza i segni di quell’immane conflitto: i forti, i campi di battaglia, i cimiteri.

Sacrario Militare Leiten Ossario – ASIAGO
Inaugurato nel 1938, il Sacrario è un monumento in memoria dei Caduti della Grande Guerra. È percorso da corridoi lungo i quali sono distribuiti i loculi con i resti dei caduti. Nella cappella sono collocati i resti di dodici medaglie d’oro al Valore Militare mentre nel Sacrario sono custodite le salme di 33.086 caduti
italiani e di 18.505 caduti austro-ungarici, provenienti da cimiteri di guerra.
Nei pressi dell’ingresso della cripta-ossario è stato allestito un museo in due settori dove sono esposti foto, documenti e vari cimeli, raccolti sui campi di battaglia dell’Altopiano.
Tel. 0424 463088 - www.lagrandeguerra.net


Museo Storico della Guerra 1915 – 1918 ROANA - Loc. Canove
L’idea di creare il “Museo Storico della Guerra 1915 – 1918” nasce dalla volontà di testimoniare l’incredibile teatro bellico dell’Altopiano. Nel 1974 il Comune di Roana ne assunse la paternità per poter avere il riconoscimento e per trattare con gli Enti Militari la cessione di armi, munizioni e altro.
Recentemente ampliato, contiene una cospicua collezione di reperti bellici, fotografici, storici.
Tel. 0424 692511– 0424 694361 - www.comune.roana.vi.it

Val Magnaboschi – ROANA Loc. Cesuna
Nella località, zona sacra del Fante, sono visitabili un ex cimitero militare italo-austriaco ed un cimitero militare inglese. Le posizioni di Lemerle, Magnaboschi e dello Zovetto furono aspramente contese durante la “Strafexpedition” quando gli italiani riuscirono a fermare l’avanzata imperiale.
Dall’aprile del 1918 fu presidiata dalle unità inglesi contro le quali si infranse l’offensiva austriaca del giugno 1918 e alle quali si deve la realizzazione di un complesso sistema di trincee, delle postazioni blindate e dei ricoveri ancora oggi visibili. - Tel. 0424 694361 - www.ecomuseograndeguerra.it

 

Collezione Rovini – ROANA - Loc. Treschè Conca
Le ex Scuole elementari di Treschè Conca ospitano la Collezione permanente di reperti della Grande Guerra realizzata da Giancarlo e Stefano Rovini. Visitando l’esposizione si ripercorre la rapida evoluzione tecnologica delle armi e si percepisce il dramma umano dei tanti soldati sacrificati. Tel. 0424 694361 - www.collezionerovini.it


Museo Storico Militare Forte di Punta Corbin – ROANA - Loc. Treschè Conca
La costruzione del Forte di Punta Corbin a sbarramento della Val D’Astico venne iniziata già nel 1906. La mole corazzata è testimone dell’importanza strategica che le venne attribuita. Occupato dalle avanguardie austria che, del gruppo Kliemann alle 19:30 del 29 maggio 1916, durante la “Strafexpedition”, venne abbandonato il mese successivo durante la ritirata strategica del 24 giugno del 1916 e poi utilizzato come punto di osservazione avanzata italiana. Situato all’interno del forte si trova il museo, nel quale sono conservati numerosi cimeli della Prima Guerra Mondiale, tra i quali le chiavi originali del forte, un frammento della cupola originaria e molti oggetti appartenuti ai soldati. Tel. 368227954 - www.comune.roana.vi.it

Forte Campolongo – ROTZO
Eretto tra il 1912 e 1914 sullo scosceso dirupo a strapiombo sulla Val d’Astico a m 1720, ebbe una notevole importanza soprattutto come osservatorio. Questo forte blindato ed allora modernissimo , era armato da 4 cannoni da 149 S sistemati in cupole girevoli con spessore di 180 mm. Fu disarmato ed abbandonato il 22 maggio 1916, durante l’avanzata della “Strafexpedition”, restando così nelle mani del nemico austriaco. Particolarmente interessante la visita grazie anche al recente restauro. Nelle vicinanze, con una breve deviazione, è possibile visitare la bella voragine carsica dello Sciason. - Tel. 0424 691003 - www.rotzo.net

Forte Verena – ROANA
Costruito negli anni immediatamente precedenti il Primo Conflitto Mondiale, a quota 2015, quest’opera corazzata ebbe dal punto di vista bellico una storia assai breve. I primi colpi di cannone partirono il 24 maggio 1915, tuttavia il 12 giugno dello stesso anno questi venne messo fuori combattimento da un pesante colpo di granata, sparato dalle posizioni austriache della Costa’ Alta, che causò la morte di 44 artiglieri oltre a quella del comandante del forte. D’estate si può raggiungere anche con una seggiovia. Il panorama dal forte è di grande suggestione e permette la visione di tutte le montagne più elevate della montagna vicentina ed alcune della zona dolomitica. Tel. 0424 694361


Forte Monte Interrotto – ASIAGO
Fortezza italiana costruita verso la fine del 1800, è una tipica costruzione di concezione ancora medioevale. In effetti assomiglia più ad un castello che ad un forte, e non è di certo stato progettato per resistere ai colpi dei giganteschi obici messi in campo durante la I guerra mondiale. Serviva più come caserma difensiva e per il controllo dei transiti sul confine, in linea con la sottostante ‘tagliata della Val d’Assa’. Non ha avuto ruoli durante la I guerra, ed è stato utilizzato come caserma e punto di osservazione a ridosso della prima linea delle fortezze quali il Verena, costruite immediatamente prima della guerra con concezione completamente diversa. Durante l’avanzata austriaca (“Strafexpedition”) è stato abbandonato dalla guarnigione, quindi riciclato dalle truppe austro-ungariche, sempre come posizione strategica di osservazione. - Tel. 0424 462221


Museo all’aperto di Monte Zebio - ASIAGO
Il Museo all’aperto della Grande Guerra, a circa 1700 metri di altitudine, è stato realizzato dal Comune di Asiago con i contributi europei mediante il recupero e la valorizzazione delle posizioni della Crocetta dello Zebio, importantissimo caposaldo della linea di resistenza austriaca che si snodava dalla Val d’Assa all’Ortigara. Sul tracciato di un vecchio camminamento italiano è stato realizzato anche un tratto di trincea a scopo didattico e recuperato un ex cimitero militare della Brigata Sassari.  Nel 1997 è stato set per il film "I piccoli maestri" di Danele Lucchetti, con Stefano Accorsi e Giorgio Pasotti.  Tel. 0424 462221 - www.ecomuseograndeguerra.it

Campo Gallina
Lungo il sentiero che porta da Galmarara a Campo Gallina si trovano via via opere militari logistiche e di ricovero austriache: nella conca di Campo Gallina dominata dall’imponente  “monumento agli eroi” si possono notare i resti dell’ospedale da campo n. 1303, del cimitero, del basamento di una piccola chiesa, strade ed edifici: una vera e propria città-caserma.
Dopo l’arretramento delle truppe austro-ungariche al termine della “Strafexpedition” (giugno 1916), Campogallina divenne uno dei principali centri logistici della 6^ Divisione austro-ungarica. - Tel. 0424 462221 - www.ecomuseograndeguerra.it


Monte Chiesa e Monte Forno
Il monte Chiesa divenne il “memoriale” del 17° reggimento sloveno di Lubiana, che fu schierato lassù nel giugno del 1916 assieme ad unità bosno-erzegovesi e stiriane; la cima non venne mai attaccata direttamente. Il Monte Forno invece venne sistemato a difesa dei reparti Stiriani del 27° Reggimento di fanteria. Entrambi ancora oggi conservano ricchi resti di opere belliche. Tel. 0424 462221 - www.ecomuseograndeguerra.it


Monte Ortigara e Cima Caldiera
Tempio sacro degli Alpini, l’Ortigara è il luogo di battaglia più conosciuto e di maggiore interesse storico dell’Altopiano; è tristemente noto per la grande quantità di soldati alpini caduti durante l’aspra battaglia del giugno 1917. Cima Caldiera è stata fortificata e occupata dagli Alpini durante la controffensiva italiana, tra l’estate del 1916 e l’autunno del 1917. Qui e sull’Ortigara, troviamo trincee, ruderi, lapidi commemorative. - Tel. 0424 462221 www.ecomuseograndeguerra.it

Monte Lozze
Importante caposaldo della linea di massima resistenza italiana, il Monte Lozze fungeva da ottimo osservatorio e punto di partenza verso molti camminamenti. Tutta la zona conserva ancora evidenti resti delle opere difensive realizzate dalle truppe italiane tra l’estate del 1916 e l’autunno del 1917. Sul monte è stata costruita successivamente la “Chiesetta del Lozze” dove gli escursionisti ripongono reperti che ancora oggi si possono trovare tra quelle pietraie.
Tel. 0424 462221 - www.ecomuseograndeguerra.it


Melette di Foza – FOZA
Il complesso anfiteatro naturale costituito dalle cime dei monti Tondarecar, Castelgomberto, Fior, Spil e Miela nel giugno del 1916 e nel novembre 1917 fu teatro di alcune tra le più cruenti battaglie combattute sull’Altopiano nel corso dell’intero conflitto. Numerosi i cippi e i monumenti ancora presenti nella zona oltre ai resti del cimitero militare di malga Lora.
Tel. 0424 462221 - www.ecomuseograndeguerra.it


Forte Lisser – ENEGO
Questa fortificazione, situata a 1634 metri, è l’opera corrazzata più moderna: controllava il Canale di Brenta e la Valsugana.
Constava di una postazione a due piani per tiri a lunga gittata, di una postazione rialzata e protesa in avanti per dieci mitragliatrici, di una polveriera separata dal complesso centrale, di un osservatorio e di una batteria per la difesa vicina. Rappresenta un itinerario per un’escursione a carattere storico, ma anche di grande interesse paesaggistico, data la sua posizione strategica. - Tel. 0424 490131 - www.ecomuseograndeguerra.it

Fortino Coldarco – ENEGO
Il fortino venne realizzato a partire dal 1910 nell’ambito della costruzione dello sbarramento Brenta-Cismon. Era costituito da una galleria di 300 metri che dava accesso ad altre 5 gallerie che si affacciavano sulla Valsugana. La struttura è stata recentemente restaurata ed una visita risulta molto interessante, anche sotto l’aspetto naturalistico e paesaggistico. Tel. 0424 490131 - www.ecomuseograndeguerra.it


Centro multimediale di informazione sulla Grande Guerra - ASIAGO
Presso il Palazzo del Turismo Millepini ad Asiago è allestito il “Centro multimediale di informazione sulla Grande Guerra”, uno dei 4 centri informativi presenti nel
Veneto, realizzati su iniziativa della Regione - Direzione Turismo, con fondi Interreg IV e legge135/2001. Presenta, mediante moderne tecnologie multimediali,  contenuti di vario tipo sulla base di documenti e foto, storici e attuali, forniti dalla Comunità Montana - Spettabile Reggenza dei 7 Comuni.
La sala è dotata di due grandi monitor centrali (videowall) su cui si possono vedere video sui luoghi della Grande Guerra; sui monitor touch screen verticali e orizzontali, un’introduzione sul conflitto in un’ottica europea; sui monitor touch screen a steli, documentazione fotografica e d’archivio consultabile; sui monitor lcd verticali appena dopo l’ingresso sulla destra, dei video relativi ai principali siti interessati dal conflitto a livello locale. La pavimentazione della sala espositiva è una foto dell’Altopiano presa dal satellite. Finalità del Centro di informazione sulla Grande Guerra è la divulgazione delle conoscenze storiche legate al territorio ed al patrimonio bellico recuperato.


Museo della Grande Guerra 15-18
“La battaglia dei Tre Monti” – ASIAGO - Loc. Sasso
“Per non dimenticare” sono le parole scolpite sulla colonna mozza posta a quota 2105 dell´Ortigara. È questo l’impegno che il Museo della Guerra di Sasso di Asiago ha assunto nei confronti degli uomini che sulle nostre montagne hanno sofferto e sono caduti, qualunque fosse la loro nazionalità. Piccolo ma ordinato museo con molti reperti, la maggior parte raccolti nella zona che nei primi mesi del 1918, fu teatro della famosa battaglia dei tre monti, Col del Rosso, Col d’Ecchele e il Valbella. - Tel. 0424690018 - www.sassodiasiago.it/museo 

Museo di Foza - Sezione dedicata alla Grande Guerra
Dedicato alla memoria del paese, della sua gente e del suo territorio. Raccoglie attraverso le più innovative tecnologie multimediali le profonde testimonianze di un territorio di montagna unico e specifico. Di particolare interesse la sezione dedicata al primo conflitto mondiale, rappresentato nella sua cruda realtà di dolore e distruzione. www.museodifoza.it


I CIMITERI DI GUERRA
Tutelati dalla “Commonwealth War Graves Commission” sull’Altopiano si trovano cinque Cimiteri di guerra Inglesi che raccolgono le salme dei soldati caduti in battaglia. Da non dimenticare il cimitero militare di Dueville e di Montecchio Precalcino dove sono ancora custoditi i resti dei caduti. - Tel. 0424 462221


IL SENTIERO DELLA PACE
Il sentiero della pace altopianese fa parte di un percorso di 350 km che seguono il fronte della Prima Guerra Mondiale dallo Stelvio, toccando le cime dell’Ortles e dell’Adamello, le creste del Pasubio e gli altipiani tra Trento e Vicenza dove si svolsero le battaglie decisive. È un vero e proprio “museo” all’aperto, una collezione di testimonianze storiche che sono state restituite al presente grazie a diversi interventi di ripristino. Il Sentiero della Pace, con un patrimonio storico disseminato in un percorso di 68 km circa, si snoda dai 1000 m della conca fino ai 2105 m della pietraia di Monte Ortigara. - Tel. 0424 462221

 

Bassano e il Monte Grappa

Nel corso della Prima Guerra Mondiale, in particolare dopo la rotta italiana di Caporetto, la città di Bassano si trovò coinvolta nel conflitto in prima linea. La
città divenne un rifugio provvisorio per i soldati in fuga e per migliaia di civili incalzati dall’avanzata austro-ungarica. I danni al centro storico furono marginali
grazie alla tenuta della linea di fronte sul Grappa che costò circa 22.000 morti; complessivamente si stima un numero di circa 70.000 unità tra caduti, feriti, prigionieri e dispersi.

Tempio Ossario - BASSANO
La costruzione, risalente ai primi anni del ‘900, fu trasformata dopo la Prima Guerra Mondiale in ossario: era necessario trovare una decorosa e definitiva sistemazione a migliaia di soldati provvisoriamente sepolti nei cimiteri pedemontani. Tel. 348 0457693
www.montegrappa.org

Monumento Generale Giardino - BASSANO
Posizionato alla fine di Viale delle Fosse, il monumento del 1938 ricorda il Comandante della IV Armata Generale Gaetano Giardino, rivolto verso la Valsugana,
che ha fortemente voluto essere sepolto vicino ai “suoi soldati” a Cima Grappa.

Parco ragazzi ’99 - BASSANO
Realizzato su iniziativa di un comitato nazionale di ex combattenti di quella classe, si trovano rappresentate quattro scene salienti della storia dei ragazzi del ’99 che nel 1917-18 vennero mandati sul Monte Grappa a fermare gli Austriaci.

Museo Storico Ca’ Erizzo - BASSANO
Splendido edificio quattro/settecentesco, Ca’ Erizzo nel 1918 fu residenza della Sezione Uno delle ambulanze della Croce Rossa Americana. Oggi ospita un
Museo della Grande Guerra e una collezione di Hemingway composta da rari e preziosi documenti.

Museo degli Alpini - BASSANO
Datato 1948, il museo non costituisce solo una raccolta di cimeli storici, ma offre uno scorcio sulla vita militare durante le guerre del ‘900. Ha vissuto i
primi anni in povertà con ritagli di giornali, qualche residuato bellico e pezzi del vecchio ponte, per poi arricchirsi nel tempo di reperti. - Tel. 0424 503650

Col Moschin e Piccolo Museo 19151918 “Roberto Favero” SOLAGNA - Loc. San Giovanni - MONTE GRAPPA
Nell’albergo San Giovanni sorge un piccolo museo dedicato a Roberto Favero, giovane ricercatore di testimonianze belliche. Oggi il fratello Luciano neaustriaha
raccolto l’eredità mettendo insieme una notevole collezione storica della Grande Guerra. Nelle bacheche si possono osservare divise, elmetti, armi, distintivi,
oggetti personali e molti altri cimeli appartenenti alle truppe di tutte le nazionalità presenti durante il conflitto sui Colli Alti.
Nelle vicinanze si segnala Col Moschin, scenario della vittoria contro le truppe austro-ungariche. Fu assalito all’alba del 16 giugno 1918 e strappato agli Austriaci
in dieci minuti riportando la cattura di 300 prigionieri. Per celebrare l’episodio la città di Roma edificò sul colle una colonna romana come monumento. Sui colli alti inoltre è possibile visitare una trincea della Prima Guerra Mondiale restaurata a scopo didattico; lungo il percorso alcuni cartelli riportano notizie degli avvenimenti bellici e indicano i modi di costruzione delle trincee. Tel. 0424 556008 - www.albergosangiovanni.com

Col Campeggia – ROMANO D’EZZELINO - Loc. Camposolagna – MONTE GRAPPA
Col Campeggia fu sede del Comando Tattico del IX Corpo d’Armata, posto a quota 1100 m sulle ultime propaggini a sud ovest del massiccio, assumendo  perciò un ruolo logistico molto importante. Dal 1992 sono iniziati i lavori di rivalorizzazione e recupero del sito. In particolare sono stati ripristinati alcuni baraccamenti, parte di trincee e la galleria “osservatorio”; inoltre sono stai installati dei pannelli in cui vengono spiegate le condizioni di vita e di lavoro dei soldati.

Col del Gallo – SOLAGNA – Loc. Valsotta – MONTE GRAPPA
Col del Gallo rappresentò l’ultimo baluardo italiano sui Colli Alti dopo lo sfondamento delle truppe austro-ungariche del giugno del 1918 sul Col Moschin. Da qui
partì la controffensiva del IX reparto degli Arditi. Presso la Malga Col del Gallo si sviluppano una serie di interessanti trincee che erano state scavate ed utilizzate dai soldati italiani come seconda linea difensiva del fronte Colli Alti - Asolone - Coston. Queste trincee si trovano interamente all’interno di un fitto bosco e si collegavano alle postazioni di artiglieria del Col Andreon.
Nel sito si possono vedere tracce di trincee quasi interamente ricoperte di detriti e trincee liberate da volontari e rese accessibili ai turisti; interessante la galleria
con pozzo per postazione di mitragliatrice con annessi ruderi di baraccamenti. 

Campo De Roa e Ponte San Lorenzo – SOLAGNA e POVE DEL GRAPPA - Loc. Camposolagna – MONTE GRAPPA
A Campo De Roa troviamo il sito completamente ristrutturato di Casera Andreon, dov’era l’artiglieria da 149 mm, dipendente direttamente dal Generale Giardino.
65 metri di gallerie sono oggi visitabili, oltre ad un obice d’artigliere, ricoveri e baraccamenti dei soldati.
Non distante c’è Ponte San Lorenzo dove una colonna romana indica il punto di massima avanzata nemica durante la battaglia del Solstizio nel giugno del 1918.
Qui sorgeva una stazione medica dell’American Red Cross. Tra gli autisti delle ambulanze Ernest Hemingway e John Dos Passos.

Museo della Guerra Monte Asolone - Val dea Giara POVE DEL GRAPPA - Loc. Monte Asolone - MONTE GRAPPA
Il museo è ubicato all’interno della Baita Monte Asolone. Dedicato a Gamba Battista e Vignoli Emanuele, espone oggetti appartenenti a tutti gli eserciti europei del ‘14-’18, con particolare attenzione agli oggetti personali in dotazione ai soldati e realizzati dagli stessi oltre a reperti provenienti dal vicino Monte Asolone nel quale s’immolò il IX reparto d’assalto il 24 giugno del 1918. Oggi sulla cima una lapide ricorda il portabandiera Ciro Scianna, medaglia d’oro al valor militare.
Il museo propone un programma annuale di visite ai campi di Battaglia e di conferenze a carattere storico culturale.
Tel. 0424 559000 - www.inveneto.biz www.montegrappa.org


Postazioni Merlo – SAN NAZARIO
A partire dal 1916, a seguito degli interventi di sistemazione difensiva militare sul Monte Grappa, si rese necessario creare delle strutture di collegamento e
continuità con le difese esistenti sull’altopiano di Asiago. Oggi si possono visitare alcuni siti della Prima Guerra Mondiale recentemente recuperati ad opera
dell’amministrazione comunale. Già dopo pochi minuti di cammino una prima serie di gallerie collegate tra loro, con diramazioni laterali, finestre, feritoie e punti
di osservazione, sorprende per imponenza e lunghezza. Più in alto alla quota di 350 m, sul crinale della montagna trapassato da altre gallerie e percorso da trincee, una postazione di artiglieria è stata attrezzata a punto di osservazione con indicazione a giro d’orizzonte di monti e località. Nelle vicinanze una baracca in pietrame a secco, ottimamente sistemata, funge da ricovero d’emergenza. Passando da casara Praventor e attraversato un sentiero di mezza costa totalmente
rifatto, il percorso dei siti di guerra si sposta sul sentiero 35 per raggiungere il Col di Costa Alta a 634 m. Anche qui si trovano gallerie e trincee ed altre opere belliche a testimonianza della grande importanza di questo crinale per il controllo della Valbrenta e della Val Frenzela. 


Museo del Recuperante – SAN NAZARIO - Loc. Carpanè
Per venire incontro alle esigenze sia dell’industria italiana, che nello sforzo bellico aveva esaurito le scorte di materie prime, sia dei tanti che, al termine del
conflitto, avevano perduto ogni bene, il lavoro, la casa e si trovavano nella povertà più assoluta, negli anni Venti il governo emanò un decreto che legittimava il recupero di materiale bellico. Nacquero così i “recuperanti”, che iniziarono a raccogliere quel che la guerra aveva lasciato in gran quantità: materiali “nobili”, quali
il piombo, l’ottone e il rame, che venivano accatastati in posti di stoccaggio temporaneo per poi essere venduti. Il museo è stato allestito per ricordare l’epopea
dei recuperanti; la Comunità Montana del Brenta lo ha allestito dopo l’acquisto di una raccolta privata, arricchendolo delle donazioni di molteplici associazioni e
privati. - Tel. 0424 99891 - www.comunitamontanadelbrenta.vi.it 

Fortezze area Valsugana e Canale di Brenta - CISMON DEL GRAPPA
Il Museo diffuso denominato “Museo del Covolo di Buttistone e altri sistemi difensivi della valle” è costituito dal museo stesso, dal Covolo di Buttistone e da alcune strutture fortificate prima della Grande Guerra, Tagliata di Primolano e Forte Tombion. Il Covolo è un’antica fortificazione militare risalente ai primi anni
dell’XI secolo e nodo di sbarramento e di difesa naturale sulla strada che da Bassano porta a Trento.
L’ultimo utilizzo risale alla Prima Guerra Mondiale. Presso il Forte Tombion è invece possibile rivivere il clima di frontiera e le imprese eroiche della Prima Guerra Mondiale addentrandosi nei corridoi, negli stanzoni del caposaldo e per i sentieri a trincea lungo il pendio scosceso. Successivamente è stata portata a termine la tagliata di Primolano, un complesso notevole articolato in due strutture principali: la Tagliata Fontanella e la Tagliata della Scala, l’una impedendo irruzioni verso il Brenta, l’altra impedendo azioni nel verso contrario. Tel. 380 1420535 - www.cismon.it

Area Monumentale MONTE GRAPPA
Bassano diventa Bassano del Grappa dal 1928, dieci anni dopo la fine della Grande Guerra, a ricordo del massiccio su cui si combatterono le ultime battaglie cruciali seguite alla ritirata di Caporetto. L’area monumentale comprende:
- Il Sacrario Militare, costruito tra il 1925 e il 1935, ospita le spoglie di oltre 12.500 caduti italiani e 10.000 soldati austro-ungarici per lo più ignoti. Il cimitero italiano è formato da 5 gradoni semicircolari nei quali trovano posto i loculi; verso nord è stato costruito il cimitero austro-ungarico formato da due gironi. Sulla sommità si
trova il Sacello della Madonnina del Grappa dal quale parte la “Via Eroica”, fiancheggiata da 14 cippi e che conduce al “Portale di Roma”, primo ingresso
monumentale al Sacrario.
- Il corpo principale di quella che fu durante il conflitto la “Caserma Milano” oggi ospita un museo curato. Raccoglie e presenta numerose vestigia recuperate
sul massiccio del Grappa, reperti frutto di donazioni private e una sequenza di pannelli che introduce alla storia dei principali fatti bellici svoltisi sul Grappa e sulle sue propagini.
- La Galleria Vittorio Emanuele III si sviluppa sotto la vetta del Grappa. Concepita come opera di difesa, fu costruita per installare le postazioni dell’artiglieria, delle mitragliatrici e come ricovero per le truppe. È costituita da un braccio principale di circa 1400 m dal quale dipartono numerose diramazioni laterali per uno sviluppo complessivo di 5 km orizzontali; ospitava 23 batterie e 70 postazioni di mitragliatrici che venivano riforniti di viveri, acqua e munizioni grazie ad un’importante organizzazione logistica. Per la costruzione furono necessari 10 mesi di lavoro ininterrotto.
- Il Rifugio Bassano, che originariamente sorgeva dove oggi si trova il Sacrario e fu ricostruito nel 1935. Al suo interno sono esposti ricordi fotografici della
guerra sul Grappa.
- Nella parte austro-ungarica del Sacrario troviamo una tomba avvolta dal mistero e da numerose leggende: la tomba del Soldato Peter Pan. I due Peter
Pan, quello della fiaba e il soldato, pur non avendo nulla a che fare sembrano comunque essere legati da numerose analogie: nati entrambi attorno al 1897
e provenienti da “luoghi inesistenti”. Fatto curioso: è l’unica tomba in cui ogni giorno vengono deposti fiori, sassolini e a volte conchiglie di mare da mani
sconosciute. Tel. 0423 544840 - www.montegrappa.org/storia_del_massiccio/zona_monumentale.php


Ca’ Tasson – CISMON DEL GRAPPA Loc. Forcelletto - MONTE GRAPPA
Vicino all’importante caposaldo italiano chiamato “La svolta” è situato l’altare degli Arditi e il monumento al Generale Ettore Viola, il quale si distinse nella difesa del Monte Grappa al punto di essere soprannominato l’Ardito del Grappa. A pochi metri si trovano anche le due rocce che dividevano le posizioni delle contrapposte sentinelle italiana ed austriaca.

Informazioni Ufficio IAT BASSANO Tel. 0424 519917

Vicenza in guerra

Vicenza, città di confine, con il fronte a poche decine di chilometri, fu dichiarata zona di guerra già il 23 maggio del ‘15, assieme all’intero territorio provinciale. Vicenza fu sede del Comando dell’Armata e vide passare un gran numero di combattenti, ma non fu teatro di scontri grazie alla vittoria riportata dall’esercito italiano sugli Austriaci a Vittorio Veneto che impedì il tentativoaustro-ungarico di dilagare nella pianura.

MUSEO DEL RISORGIMENTO E DELLA RESISTENZA - VICENZA

Il museo raccoglie memorie di eventi e di personaggi cheappartengono alla storia d’Italia e che furono protagonisti nelle vicende storiche della città. Nella sala n. 4 si trova la sezione dedicata al Primo Conflitto Mondiale. Le raccolte includono manoscritti, cimeli, uniformi, decorazioni, fotografie e carte geografiche, nonché lettere, inni e canti patriottici che descrivono i sentimenti popolari dell’epoca.


PIAZZALE DELLA VITTORIA - MONTE BERICO
Dopo la fine della Grande Guerra si costituì un comitato di cittadini che voleva rendere onore ai caduti con un progetto grandioso: donare alla Basilica di Monte Berico un largo piazzale da cui ammirare Vicenza ed i monti che la circondano. L’ opera monumentale, cominciata nel 1920 con la demolizione del monteantistante la facciata della basilica, fu inaugurata dal Duce Benito Mussolini nel 1924.

Sentiero della pace

È un vero e proprio "museo" all'aperto dedicato alla Grande Guerra il Sentiero della Pace nella zona dell'Altopiano di Asiago. Grazie agli interventi di ripristino, questa straordinaria collezione di testimonianze storiche è stata restituita al presente.
Il Sentiero della Pace, con un partimonio storico disseminato in un percorso di 68 km circa, si snoda dai 1000 m della conca fino ai 2300 m della pietraia di Cima Dodici. Si tratta di un ambiente naturale che, poco ospitale per l'uomo, ha però consentito la conservazione pressochè integrale dei segni del conflitto.
La zona ha conosciuto gli eventi della Prima Guerra Mondiale nel periodo storico che va dalla fine di giugno 1916 al novembre 1917. Narratore d'eccezione ed interprete delle testimonianze di questo periodo è lo scrittore Mario Rigoni Stern, che ha dato voce alle vestigia di quelle battaglie attraverso il ricordo non solo del sentiero altopianese, ma delle testimonianze sparse in molti paesi d'Europa.
Leggere la storia in questo teatro del passato è possibile attraverso l'eccezionale ricchezza di strade, trincee, caverne, osservatori, baraccamenti e cimiteri militari che hanno resistito al logorio naturale e al passaggio delle generazioni in oltre 80 anni.
Un patrimonio storico che si interseca ad aspetti caratteristici del territorio: pregiati boschi di abete rosso, abete bianco, larice, pino, mugo sono divenuti l'habitat ideale per numerose specie di animali, tanto da rendere il sentiero arteria vitale di un "parco" dove ancora vivono caprioli, camosci, marmotte e pernici.

L'intero sentiero è stato studiato in modo tale da poter essere percorso da un escursionista medio, senza particolari doti atletiche nè particolari attrezzature.
Il Servizio Forestale della Regione, che ha curato i lavori di ripristino, ha reso possibile l'allestimento del percorso con cartelli segnalatori, aree di sosta attrezzate, posizionamento di apposite tabelle esplicative di luoghi e opere.

Il sentiero della pace altopianese fa parte di un percorso di 350 km che seguono il fronte della Prima Guerra Mondiale dallo Stelvio, toccando le cime dell'Ortles e dell'Adamello, le creste del Pasubio e, appunto, gli altipiani tra Trento e Vicenza, dove si svolsero le battaglie decisive.

Il sentiero è concepito nella sua globalità con una serie di anelli percorribili a cavallo, a piedi o in mountain bike con diversi itinerari che si differenziano per difficoltà, durata di percorrenza, in un periodo che si consiglia individuare tra maggio e ottobre.

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