Nei luoghi della fede

Chiese e monumenti sacri di Recoaro Terme

Recoaro Terme

 

chiesa_S_A_ABATE_RECOAROChiesa Arcipretale di S. Antonio Abate e Presepe Storico

Piazza Dolomiti, 21. Tel/Fax 0445 75059

Apertura feriale 8.00-20.00 (in estate, fino alle 21). Nei festivi sempre 8.00-20.00. Nella Chiesa -riedificata negli anni Cinquanta del Novecento- spiccano una magnifica Via Crucis del Minguzzi ed un mosaico del Cadorin.

Presepio Storico - Tel. 338/3851081. Visitabile nel periodo natalizio, in estate, oppure previa richiesta. L'opera, interamente artigianale, fu allestita per la prima volta nel 1996. L'ambientazione del presepe è stata posta all'interno di una contrada delle nostre zone così come poteva apparire in un periodo compreso tra la fine dell'Ottocento ed i primi del Novecento, ed essa è fedelmente riprodotta in scala 1:5.

 

 

 

Chiesa Votiva di S.Giorgio Martire

Loc. Giorgetti. Tel. 0445 75059 oppure 0445 780012 - Visitabile su richiesta.

Chiesa di S.Margherita Vergine Martire

Loc. Rovegliana. Tel. 0445 75059 - Apertura feriale/festiva: ore 8-12/15-20.

Chiesa di San Francesco d’Assisi

Loc. Parlati. Tel. 0445 75059 - Apertura feriale/festiva: 8-19.

Chiesa di S. Maria Madre della Chiesa

Loc. Merendaore. Tel. 0445 75059 - S.Messa, ore 9.30 (Domenica e festivi)+ su appuntamento

Chiesa di S. Bernardo

Loc. Rovegliana. Tel. 0445 75059 - Visite su richiesta.

Chiesa di S.Giuliana

Loc. S. Giuliana. Tel. 0445 75059 - Aperta per la S.Messa di Lunedì e su richiesta

Chiesetta della Gazza

Colle della Gazza. Tel. 0445 75059 - S.Messa ore 15.30 solo Luglio-Agosto, di domenica. Visibile su richiesta.

Chiesetta di S. Gaetano

Terme di Recoaro, Via Fonti Centrali,1. Tel. 0445 75059 - Aperta da Giugno ad Agosto con orario delle Terme o su richiesta.

 

 

Brogliano

PIEVE_S.MARTINO_BROGLIANOChiesa, già pieve, di San Martino

Località S. Martino. Tel. 0445-444047. Visitabile da Marzo a Novembre, ogni prima domenica del mese (anche se festiva), ore 9.00-12.00

Per gruppi e visite in altri giorni, contattare il numero di telefono sopra citato.

La chiesa di S. Martino sorge a circa un chilometro da Brogliano e la sua origine è collocata addirittura in epoca longobarda. L'architettura dell'attuale S.Martino mostra chiaramente di appartenere al periodo in cui prevalse lo stile romanico. L'edificio è a pianta rettangolare e nell'angolo a sud è inserito il campanile tozzo a pianta quadrata. Al suo interno sono presenti affreschi e sculture di antico valore. All'esterno è ubicato il cimitero storico con lapidi risalenti anche all'Ottocento.

 

Castelgomberto

Chiesetta di S. Fermo

Località S. Fermo - Tel. 0445/940660 (Fam. Bertozzo) - Visite su richiesta

Duomo di Castelgomberto (con mostra presepi)

Info presepi: www.presepi-castelgomberto.vi.it

 

Cornedo

S.Andrea_e_torre_angelo_CORNEDO

 

 

Chiesa di S. Andrea

Loc. Cereda - Tel. URP del Comune 0445/450469 o Parrocchia S. Andrea 0445/951637

Visitabile: tutti i giorni, ore 7.30-12.00 / 15.00-20.00.

 

   

 tela_S.SEBASTIANO_cornedo

 

 

 

Chiesa S. Sebastiano

Località S. Sebastiano – Info Parrocchia di Cornedo (0445/951031)- Visitabile su appuntamento

 

 

 

 

 

 

 

Malo

Santuario di Santa Maria Liberatrice

Via Castello, 1. Tel. 0445 602035 (Canonica) Fax. 0445 606954 - Aperto tutti i giorni 9-12/15-18

 

Trissino

Chiesa di San Pietro Apostolo

Via Dante. Tel. 0445 962136 oppure 0445 962017. Aperto tutti i giorni.

Grotta di Lourdes

Colle di Trissino. Visitabile tutto l'anno – è all' aperto

 

Valdagno

Duomo di S. Clemente

C.so Italia,1. Tel/Fax. 0445 401635 (Parrocchia)-Aperto tutto l'anno

Dedicato al patrono cittadino, è stato edificato su progetto dell’architetto bassanese Giovanni Miazzi, tra il 1748 e il 1778. Per oltre quarant’anni è rimasto incompleto nella facciata, che è stata riprogettata, nel 1821, per essere ultimata dieci anni dopo, dal feltrino Luigi De Boni. È riconducibile ai modelli classici: sei gigantesche lesene corinzie ne inquadrano l’intera superficie; sulla solida trabeazione poggia l’imponente timpano triangolare sul quale troneggiano tre sculture raffiguranti S. Clemente Papa (al centro), la Carità e la Speranza. L' interno, a navata unica, colpisce per la sua ampiezza ed altezza. Sei, tre per fianco, sono gli altari disposti lungo la navata; poi l’altar maggiore, nella zona presbiteriale. Alle pareti sono appesi, su due registri e tra imponenti lesene, quarantatré dipinti raffiguranti alcuni santi, gli evangelisti ed alcuni apostoli. Perlopiù sono opere ottocentesche dell’udinese Lorenzo Rizzi. Tre sono le pale d’altare. Quella dell’altar maggiore, raffigurante il martirio di S. Clemente, è opera di Giacomo Ciesa, dipinta nel 1780.

Nella sacrestia è conservata l’ancòna lapidea policroma, dedicata alla Madonna, proveniente dalla vecchia chiesa demolita. L’opera, di rilevanti dimensioni, è autografata e datata: “Opus Hjeronimi, 1445”, è un documento fondamentale della scultura tardo-gotica vicentina.

 

 

Santuario di S. Maria di Panisacco

Loc. Maglio di Sopra - Tel. 0445 411650 (Parrocchia)

Visite solo su richiesta. Ingresso libero. Disponibilità per funzioni religiose e raduni diurni.

Ad occidente di Maglio di Sopra, dopo avere attraversato la contrada Bevilacqua, un'erta strada conduce alla Contrà Frati di Santa Maria. Da qui parte la lunga e caratteristica scalinata (duecentoventi gradini) che fu fatta costruire nel 1912 dal Dr. Mario Visonà che, abitando a Maglio di Sopra fu molto affezionato a Santa Maria a cui dedicò tante delle sue amorevoli energie, tanta intelligenza e, per quel tempo, anche tante personali finanze. Al primo gradino in basso è scolpita in latino la data della costruzione della gradinata che ora è anche artisticamente ornata da pregevoli sculture in bronzo illustranti la "via Crucis".

 

Tra i castagni che rivestono il colle si scorge la massiccia torre ed il quadrato edificio del tempio. Il colle domina la strada di Recoaro, con un forte strapiombo, cosa che fa pensare quale fosse in passato la sua importanza a guardia della valle. Il verde sagrato circondato dai cipressi è ampio e suggestivo, ed il bel Santuario, armoniosa costruzione di chiesa dal sapore monastico, fanno pensare alla verde Umbria, ai suoi monasteri ed alle sue storie medievali. A nord sull'orizzonte si eleva il massiccio roccioso del Pasubio. Il colle di Paninsacco è costituito geologicamente da calcare dell'epoca cretacea, raggiunge metri 181 d'altezza dalla frazione di Maglio di Sopra e metri 481 dal livello del mare.

 

La chiesa di Santa Maria di Paninsacco, al cui culto è legata una tradizione di fedeltà e di amore da parte di tutta la vallata, è dedicata alla Natività di Maria. Secondo Paolo Beni fu fabbricata nel 1212 da Paninsacco Trissino, figlio di Olderico III, il quale vi aveva inoltre costruito vicino - poco sotto la cima del colle verso sud - un convento di cui oggi non si vedono le tracce, ma che, secondo una monografia del Fornasa, va ricercato nell'attuale fabbricato colonico che si trova in Contrà Frati di Santa Maria.

Anticamente la Chiesa era racchiusa nella cinta delle mura del Castello che ivi sorgeva e che occupava tutta la spianata del colle. In principio era affidata dai canonici regolari di San Marco di Mantova che abitavano nel convento e, più tardi, nel 1443, dai Canonici Regolari Lateranensi, che ancora vi erano nel 1762.

 

Fu mansioneria della famiglia Bevilacqua di Maglio di Sopra, poi della famiglia Andrighetti di Venezia e da ultimo dei nobili Zon pure di Venezia. Sotto la Adriana Zon, nel 1883, era mansionario Don Giuseppe Guasina, per tanti anni cappellano di Navale. Questi rinunciò alla carica di mansionario nel febbraio 1883, né fu sostituito da altri. Nell'anno 1762 i Canonici Lateranensi di San Bartolomeo di Vicenza eressero l'altare di marmo di Carrara e in diaspro di Sicilia.

 

La porta d'accesso si trova sotto un gronde atrio e sopra di essa, scolpita nella pietra, si legge la seguente incisione:

D.O.M. S. MARIAE TITULO INSIGNITUM MCCXII EUGENIO IV S.P. CANONICORUM

REG. LATER. SOLERTIAE COMENDATUM MCDXLV FORMOSIUS EORUNDEM VIGILANTIA REDATUM

MDCCLXII

Per capire bene l'iscrizione, bisogna scomporre l'iscrizione in tre frasi che si interrompono ognuna dopo la corrispondente data:

D.O.M. (Deo Optimo Maximo- A Dio Perfetto e Sommo) "Dedicato (il tempio) alla gloria di S. Maria nel 1212. Essendo sommo pontefice Eugenio IV, fu affidato alla solerzia dei Canonici Regolari Lateranensi nel 1445. Reso più bello (restaurato) dalle cure degli stessi (canonici) nel 1762".

 

In una tavoletta poi, sopra la porta stessa, sono annotate le indulgenze plenarie concesse dal Sommo Pontefice Pio VI in parecchi giorni dell'anno a quelli che, confessati e comunicati, visitassero questa Chiesa. Questa Chiesa ha due altari: il maggiore porta una antica venerata immagine di Sant'Anna con Maria Bambina che fu fatta dipingere da Giorgio Corbito di Vicenza nell'anno 1483. Molti credono che l'immagine raffiguri la Madonna col Bambino Gesù, ma è interpretazione erronea. La tela in questione fu ritoccata all'inizio del secolo prima che giungesse a Maglio di Sopra Don Anselmo Maule, primo parroco di Maglio, ora sepolto proprio a S. Maria. Don Anselmo fece eseguire molti restauri in tempi distinti, nel periodo 1945-1950 consistenti in un nuovo pavimento di marmo, nell'aggiunta delle balaustre e dei gradini dell'altare della Madonna.

 

ln questi ultimi anni, importanti opere di ristrutturazione e di manutenzione (riparazione del campanile, rifacitura del tetto, costruzione dei gabinetti, ecc), furono eseguite dal parroco di Maglio Don Alfonso Zecchin che ha ravvivato la devozione a Santa Maria anche con un periodico intitolato "La Voce di Santa Maria". Tale periodico ha una diffusione anche fuori provincia. Recentissimo e felicemente riuscito è il restauro del capitello, alla base della scalinata, ad opera degli alpini della zona che offrirono con generosa passione gratuitamente lavoro e finanziamenti. Un cenno particolare va fatto anche al parcheggio nelle prossimità della contrada. Questa opera fu variamente e polemicamente giudicata per la sua ristrettezza, ma da tutti apprezzata perché rispetta l'ambiente naturale e architettonico.

Chiese e monumenti sacri di Schio

Schio

 

Il Duomo di San Pietro così come appare attualmente è l’ultima di molte ricostruzioni che ebbero inizio da una cappella medioevale dedicata a San Pietro esistente sul colle del Gorzone.
Fra il 1100 e il 1200 l’antica Pieve di Pievebelvicino, chiesa madre di tutte le altre della Val Leogra, assegnò all’antica cappella scledense un parroco e così divenne parrocchia. Nel XIX secolo si assiste ad un piano espansivo e riformatore in campo urbanistico derivato dallo sviluppo industriale e demografico e favorito da Alessandro Rossi. Questo progetto coinvolse anche il Duomo, la canonica, la Piazza e la ristrutturazione fu affidata ed eseguita da A. Caregaro Negrin tra il 1877 e il 1879.
 
Prima di quest’ultimo intervento Carlo Barrera attuò tra il 1805 e il 1820 il progetto di Antonio Diedo con la realizzazione del monumentale pronao corinzio con frontone triangolare e dei due piccoli campanili laterali. Il successivo intervento risale al 1837 e fu opera di Tommaso Meduna che progettò il nuovo collegamento con la piazza antistante sostituendo l’unica erta scalinata esistente con le due rampe che salgono lateralmente. La decorazione interna del Duomo è opera di diversi artisti tra cui Valentino Saiez per i bassorilievi dell’attico della navata e per il cocrifisso, Valentino Pupin per la cromia della volta e la pala dell’altare di San Giuseppe.
La chiesa è dotata di due preziosi organi e di altre opere artistiche frutto di bravi artisti locali che si adoperarono per adornare la più imponente chiesa della città. Annessa al tempio è l’ottocentesca canonica dove si trovano altri dipinti e all’ultimo piano ha sede l’Archivio e la Biblioteca del Duomo.

Fonte Comune di Schio, 29/07/2004

 

schio

 

Il Giavenale di Schio conserva in territorio rurale una cappella dedicata a s.Giustina, da sempre conosciuta dagli storici locali e attribuita al IV secolo. Nella chiesetta campestre è murata una iscrizione che ricorda u pontefice pagano della famiglia Cameria, quattuorviro del municipium di Vicenza, con la moglie Terenzia. Nelle vicinanze sono state trovate monete del tardo impero.

Fonte “Le chiese del primo millennio nella diocesi di Vicenza”, Attilio Previstali, Palladio Industrie Grafiche Cartotecniche Vicenza

Chiese e monumenti sacri ad Asiago e dintorni

Gallio

Chiesa San Giovanni Battista di Stoccareddo

La prima costruzione fu eretta nel 1671 ed una seconda chiesa nel 1906. Queste due chiese furono distrutte, assieme a tutto il paese, durante la prima guerra mondiale. La nuova chiesa, progettata dall'architetto Vincenzo Bonato, fu iniziata il 24 giugno 1922 e ultimata l'anno successivo. L'attuale chiesa è dedicata a San Giovanni Battista Decollato che è il patrono della parrocchia di Stoccareddo e Zaibena e si festeggia il 29 agosto. La chiesa ha un'ampia facciata a capanna affrescata con pitture liberty mentre la navata è in stile neogotico-alpino con ampie finestre colorate. All'interno è collocata una pala di San Giovanni mentre sta per essere decapitato eseguita da Dante Bizzotto di Rossano Veneto nel 1950, copia del più famoso dipinto di Tiepolo, conservato nella Pinacoteca Civica di Palazzo Chiericati a Vicenza.Fonte: wikipedia

 

Foza

Chiesa parrocchiale di Foza

La chiesa parrocchiale è stata inaugurata nel 1926 dopo due anni di lavoro ed è dedicata a S. Maria Assunta che rappresenta la patrona del paese. Nel 1927 è stato completato anche il campanile alto 34 metri. Sono costruiti con sassi di granito bianco estratti in località Futa e successivamente lavorati a mano. La chiesa è molto semplice nello stile e si avvicina a quello romanico. All'interno ha tra navate separate l'una dall'altra da una fila di colonne circolari, tutte in pietra bocciardate a mano. Gli altari sono tre: quelli ai lati sono ornati l'uno con la statua della Madonna Assunta e l'altro con quella del Sacro Cuore. Molto bello è il soffitto a cassettoni in legno dipinto a grandi quadri rossi e blu, disporti a scacchiera e separati l'uno dall'altro di cornici in rilievo.

All'interno ci sono DUE OPERE D'ARTE IMPORTANTI:

• Un crocifisso in legno l'ulivo scolpito da un autore ignoto. Il battistero realizzato in legno da scultori della Val Gardena.

• La Pala è l'unica tela della Parrocchia ed è un'opera di pregio. E' sopravvissuta alla distruzione della grande guerra ed è stata dipinta da Francesco da Ponte il Vecchio nel 1519.

Fonte: sito comune di Foza http://www.comune.foza.vi.it/cultura.asp

 

Chiesa_di_Foza

 

 

Enego

Chiesa parrocchiale di Santa Giustina di Enego

Chiesa parrocchiale di Santa Giustina. Fu eretta nel 1792 su una gradinata altissima. Conserva il campanile di una chiesa precedente in muratura nella parte inferioree di legno dalla cella campanaria in su

Fonte: sito Comune di Enego http://www.comune.enego.vi.it/paese.php

 

Chiesa_di_Enego

 

 

Conco

Chiesa di Santa Caterina di Lusiana

(è inserita nell’opuscolo Itinerario Jacopo Da Ponte)

Santa Caterina è una piccola frazione sita nel versante sud dell'Altopiano dei Sette Comuni, lungo le propaggini meridionali digradanti verso la pedemontana vicentina.

Nonostante il nome leghi la frazione al Comune di Lusiana, il territorio del paese è in realtà diviso tra due distinti Comuni: quello di Lusiana e quello di Conco (il cui territorio tuttavia comprende solo un'esigua parte del paese) entrambi siti in Provincia di Vicenza: quest'ultimo infatti fino al 1796 era una contrada del primo e, quando si divisero, il confine venne fatto passare lungo la vallata dove si trova Santa Caterina, dividendo di fatto la frazione fra i 2 diversi ambiti amministrativi.

Nella chiesa di Santa Caterina si trova una pala di Jacopo Bassano, inoltre si conserva una preziosa reliquia: una Sacra Spina, la cui festa dedicata viene celebrata ogni anno il 14 di settembre.

Al suo interno è custodita la reliquia di una Spina della Corona di Cristo, oggetto sacro di grande venerazione per gli abitanti del posto.[1] La leggenda vuole che, per provarne l'autenticità, nel 1533 fu bruciata insieme ad altre spine selvatiche raccolte da vari cespugli di rovi: le fiamme bruciarono tutto tranne la Spina che sarebbe stata ritrovata incombusta fra la cenere.

Della storia di questa Sacra Spina e della chiesa che la custodisce nel 1999 è stato scritto un libro edito da un periodico locale.Fonte: Wikipedia

 

 

Lusiana

Chiesa arcipretale di San Giacomo

Dedicata all'apostolo San Giacomo, si pensa venne eretta nel VIII secolo dai monaci Benedettini. Si trova nella piazza IV novembre.

Si possono ammirare due dipinti olio su tela datati 1551 e 1555 attribuiti a Jacopo Da Ponte “Pentecoste” e “Natività”

Fonte: opuscolo Itinerario Jacopo Da Ponte”

Chiesa_di_Lusiana

 

 

Roana

Parrocchia di San Luigi Gonzaga di Treschè Conca

Troppo lontani dalla parrocchiale di Cogollo, gli abitanti delle contrade di Treschè e Conca sul Costo ottennero dal vescovo di Padova la licenza di costruirsi una propria chiesa in onore di S. Luigi Gonzaga. Benedetta la prima rietra il 13 luglio 1795, fu inaugurata il 18 dicembre 1798. Dopo aver ottenuto il 13 aprile 1799 dal governo austriaco la separazione dal comune di Cogollo per costituirsi in comune a sé e dopo aver costruita in quello stesso anno la canonica, l'11 maggio 1802 le due contrade furono staccate dallaparrocchia di Cogollo e costituite in parrocchia indipendente.

Quando dieci anni dopo, il 17 luglio 1812, il Vescovo Dondi dall'Orologio fu a Treschè Conca in visita pastorale trovò la chiesa in fase di costruzione; il campanile era di legno, con due campane; il cimitero ancora senza alcuna difesa; la canonica sufficiente e decente. Nella visita successiva del 18 agosto 1828 il cimitero ere recinto di lastroni di pietra viva, ma la chiesa benché non ancora finita, aveva due altari laterali. Una baracca sconnessa e crollante era invece il campanile. Tra il 1839 e il 1850 ne fu eretto uno nuovo in pietra viva, di stile dorico

Il 31 agosto 1888, quando fu in visita pastorale a Treschè Conca il vescovo Callegari trovò che si stava lavorando a prolungare la chiesa di nove metri. Quel lavoro, iniziato nel 1882, terminò nel 1891. Gli altari laterali divennero quattro. Ma nella guerra del 1915-1918 chiesa e campanile furono gravemente danneggiati. I lavori di ricostruzione della chiesa iniziarono nell'agosto del 1924 e si conclusero il 29 novembre 1926, con la consacrazione della chiesa

Fonte: http://www.trescheconca.com/?pid=30 

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