Nei luoghi della fede

Chiesa dei SS. Felice e Fortunato

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Il complesso architettonico paleocristiano della Basilica si presenta oggi nelle forme della ricostruzione romanica risalente alla seconda metà del X  sec. con ampi inserimenti del XIII.
Esso insiste su due precedenti fabbriche. La pianta della prima fabbrica, conosciuta come “basilica antica”, è oggi segnata sul pavimento della chiesa mediante fasce in marmo rosso di Verona, il cui tappeto musivo è attribuito alla metà del IV o inizi del V secolo.
Nel V secolo sorge la seconda fabbrica, assai più ampia, dotata di tre navate, tutto mosaicato, con un nartece, cui si aggiunse poi un quadriportico.  Del complesso parte importante e tuttora esistente era il sacello di S. Maria Mater Domini.
 
Questa basilica divenne un centro di irradiazione religiosa soprattutto per opera dei monaci benedettini che tra il VII e gli inizi del IX si insediarono nel complesso. A seguito della devastazione degli Ungari della fine del IX  venne riedificata nel X per volontà del vescovo Rodolfo.  Un nuovo e importante restauro avvenne in seguito ai danneggiamenti provocati dal terremoto del 1117. Più radicali  trasformazioni furono eseguite nel XV, quando la chiesa venne completamente intonacata, affrescata e rinnovata con l’apertura di più ampie finestre e la costruzione di nuove capriate. Nel ‘600 i monaci modificarono l’interno secondo i dettami del nuovo gusto artistico, eliminando i lavori quattrocenteschi e costruendo all’esterno un nuovo nartece secondo l’uso del tempo. I lavori di ripristino, avviati nel 1935 e continuati fino al 1993, hanno comportato la rimozione delle sovrastrutture barocche e hanno ridato al complesso monumentale tutti gli elementi utili a rileggere l’antica storia religiosa e architettonica dell’edificio.

 

CHURCH OF SAINTS FELICE AND FORTUNATO

The Paleochristian architectonic complex of the Basilica stands today as shaped in the romanesque reconstruction of the 10th century, with large additions in the 13th century. The building stands on two previous edifices. The plan of the first building, known as the “ old basilica”, is outlined on the floor of the church with red Verona marble, whose mosaic floor dates back to the second half of the 4th century or the beginning of the 5th century. The second structure was built during the 5th century: it was larger, with three mosaiced aisles, a narthex and a quadriporticus. An important and still existing part of this edifice is the sacellum of S. Maria Mater Domini.

This Basilica became a centre of religious spread, mostly thanks to the deeds of the Benedictine monks who settled in the complex between the 8th and the beginning of the 9th century. Following the devastation caused by the Hungarians at the end of the 9th century, the Priest Rodolfo had it rebuilt during the 10th century. In 1117, another important restoration took place after the great damage caused by an earthquake. In the 15th century, the church was completely plastered, frescoed and renewed with the opening of larger windows and the construction of new trusses. In the 17th century, the monks modified the interior according to the dictates of the new artistic taste, eliminating the fifteenth-century works and building a new narthex outside. The restoration works, started in 1935 and continued until 1993, involved the removal of the baroque superstructures and have given back to the monumental complex all the elements needed to re-read the ancient religious and architectural history of the building.


 

Aujourd'hui, ce complexe architectonique paléochrétien est comme il se présentait à la deuxième moitié du X ème siècle durant l'époque romanique. Durant le XIII ème siècle, d'autres interventions ont été réalisés. Ce complexe se base sur deux batîments qui avaient été réalisés précédemment. Le plan du premier batîment, connu aussi comme ancienne basilique, est indiqué sur le sol avec une bande realisée en marbre rouge de Vérone. Le mosaïque remonte à la moitié du IV ème siècle ou au début du V ème siècle.
Durant le V ème siècle, le deuxième batîment a été edifié. Il présente trois nefs mosaiqués, un narthex et quatres arcades. Une partie importante du complexe et surtout toujours existante est la chapelle de S.Maria Mater Domini.

Cette basilique est devenue centre de propagation réligieuse pour l'intervention des moines bénédectins du VII ème siècle au début du XV ème siècle. Suite à l'invasion du peuple Hongrois avvenue à la fin du IX ème siècle, ce complexe a été construit à nouveau sous la direction de l'évéque Rodolfo.

Une nouvelle restauration a été realisé suite au tremblement de terre du 1117. Au XV ème siècle, l'église a été enduite et decorée avec des fresques. Ensuite, des fenêtres ont été élargies et des nouveaux fermes ont été construits. Au XVII ème siècle, les moines ont modifié l'intérieur en respectant les critères du nouvel style artistique. Pour l'adapter, ils ont dû eliminer les travaux d'entretien qui avaient été realisés durant le XV ème siècle et en construisant un nouvel narthex à l'extérieur.
Du 1935 au 1993, lla restauration a permis la conservation d'éléments nécessaires pour passer en revue l'ancienne histoire religieuse et architecturale du batîment.


IGLESIA DE LOS SANTOS FELICES Y FORTUNATOS

El complejo arquitectónico paleocristiano de la Basilica debe su aspecto actual a la reconstrucción románica remontante al siglo X, con importantes modíficas del siglo XIII.

La iglesia perdura sobre dos antecedentes edificios. La planta de la “basilica antigua” (nombre con el que se conoce el primer complejo) es reconocible por las bandas de marmól rojo de Verona en el suelo, cuyo mosaico se remonta a la mitad del siglo IV/primeros años del siglo V.

En el siglo V se erigió la segunda iglesia: mucho más amplia y totalmente cubierta de mosaicos, está constituida por un nártex, al que se añadió posteriormente un cuadripórtico. La sección más importante y todavía existente es el sacelio de Santa Maria Mater Domini.

Esta basilica llegó a ser un centro muy importante de difusión de la religión católica gracias a los monjes benedictinos que se estableceron entre los siglos VII y X. La iglesia fue reconstruida en el siglo X después de la devastación de los Húngaros del siglo antecedente. Una siguiente renovación fue necesaria a consecuencia de los daños causados por el terremoto del 1117. La iglesia fue sometida a transformaciones radicales en el siglo XV, cuando fue totalmente enyesada, pintada y renovada con vitrales más grandes y la construcción de nuevas tijerales. En el siglo XVII los monjes modificaron al interior de la iglesia según el gusto artístico de la época, suprimiendo a las modificas del siglo XV y construyendo al exterior un nuevo nártex según el uso del tiempo.
Los trabajos de restauración empezaron en el 1935 y se acabaron en el 1993, eliminando las superestructuras barrocas y restablecendo los antiguos fastos del complejo monumental.

Chiesa Santa Maria in Araceli

 

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Le prime notizie della piccola chiesa della “Santa Maria” risalgono al 1241. Nel 1244 il convento viene riscattato dalle Eremite di San Damiano che, sopra il terreno adiacente fanno innalzare un modesto monastero. Successivamente le Eremite di San Damiano cedettero il convento alle Monache Clarisse di San Francesco, dette Celestine.

L’antico monastero si chiamava S. Maria ad Cellam, che nel linguaggio corrente venne poi modificato in “Alla cella”, “Arcella” e, infine Araceli.
Dopo diverse ristrutturazioni, l’edificio venne abbattuto nel 1675 e, su progetto di Guarino Guarini, venne edificata la nuova chiesa in stile barocco, i cui lavori furono completati nel 1680 e diretti da Carlo Borella.

Nel 1797 la chiesa e il monastero vennero occupati dall’esercito francese. A seguito dei decreti napoleonici, con la soppressione degli ordini religiosi, i beni delle suore furono demaniati e ceduti al conte Antonio Capra che rase al suolo il convento.

Dal 1813 la chiesa diventò sede della Parrocchia dei Santi Vito e Lucia, denominata di Araceli. Dal 2005 è affidata alla comunità rumena di rito bizantino.
Con il restauro generale avvenuto negli anni ‘90 del secolo scorso, la chiesa è ora recuperata allo stato originale, permettendo la riscoperta del più importante monumento barocco religioso della città di Vicenza.

La complessa struttura è costituita da un’aula ellittica contenuta in un blocco quadrilatero sormontato da tamburo, cupola e lanterna. Le 15 statue in facciata sono opera di Orazio e Angelo Marinali e Giuseppe Cassetti. Al 1696 risale l’altare maggiore firmato da Tommaso Bezzi, su cui è la tela di Piero Liberi raffigurante Augusto e la Sibilla, riferimento alla leggenda alla base della fondazione della più celebre Santa Maria in Aracoeli di Roma.

 

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S.Maria in Araceli Church

The first references of the small church, named after “Santa Maria”, the Virgin Mary, date back to 1241. In 1244, the nunnery was taken by the Hermits of San Damiano, who built a small monastery close to it. The nunnery was then ceded to the Poor Clares, belonging to the Franciscan Order of Saint Clare.

The ancient monastery was dedicated to “S. Maria ad Cellam”, which was modified as years went by, according to the evolution of the language, in “Alla Cella”, then “Arcella” and finally “Araceli”.
After several restoration works, the building was demolished in 1675. The architect Guarino Guarini designed a new, different church in Baroque style, whose construction works, directed by Carlo Borella, ended in 1680.

In 1797, the church and the monastery got occupied by French soldiers. Following the Napoleonic Suppression of Italian religious orders, the properties of the nuns were taken and ceded to Count Antonio Capra, who later had the whole nunnery demolished.

Starting from 1813, the church became the headquarter of the parish church dedicated to Saint Vito and Saint Lucia, also called “Araceli”. It is managed by the Romanian community of Byzantine rite since 2005.
A general restoration took place during the 1990s, and now the church is back to its original appearance, allowing the discovery of one of the most important Baroque religious buildings in Vicenza.

The complicated structure is formed by an elliptical hall, contained inside a quadrilateral space, which is covered by the tambour, the dome and the lantern. The sculptors Orazio and Angelo Marinali, as well as Giuseppe Cassetti, created 15 statues that now adorn the façade of the church. The altar was built by Tommaso Bezzi back in 1696. On top of it, stands the painting by Piero Liberi, portraying the Emperor Augustus and the Sybil as reference of the legend that lead to the foundation of the renowned Santa Maria in Aracoeli church in Rome.


Les premières informations sur l'Église de Santa Maria remontent au 1241. En 1244, le couvent a été acquis par les eremites de San Damiano qui ont decidé d'élever un monastère mais quelques années plus tard il a été cédé aux sœurs de l'ordre des Clarisses.

Initialement, l'ancien monastère s'appellait "S.Maria ad Cellam", nom qui, dans le langage courant a ensuite été remplacé par "Alla cella" , "Arcella" et finalment en Araceli. Après des travaux d'entretien, ce batîment a été détruit en 1675 mais en 1680 une nouvelle église en style baroque a été construite par Carlo Borella en suivant le projet de Guarino Guarini.

En 1797, l'église et le monastère ont été occupés par l'armée française. Conformément au décret napoléonien qui a aboli les ordres réligieux, les biens appartenus aux sœurs ont été cedés au comte Antonio Capra qui a décidé de démolir le couvent.

À partir du 1813, cette église est devenue le siège de la Paroisse de San Vito et de Santa Lucia, denominée de Araceli. Du 2005, l'église a été confiée à la communauté roumaine de rite byzantin.
Suite aux travaux d'entretien des années 90 du siècle dernier, l'église a été rétablie à son état originel ce qui a permit la redécouverte du plus important monument baroque de la ville de Vicenza.

Cette structure complexe consiste en une salle elliptique contenue dans un bloc quadrilatéral surmonté d'un tambour, d'un dôme et d'un lanternon.
Les quinze statues ont été réalisées par Orazio et Angelo Marinali et par Giuseppe Cassetti.
Le maître-autel a été réalisé en 1696 par Tommaso Bezzi et on peut observer la toile de Piero Liberi qui représente Augusto et la Sibilla, légende à la base de la fondation de la plus célèbre S.Maria in Aracoeli de Rome.


LA IGLESIA DE SANTA MARIA ARACELI

Las primeras informaciones sobre la pequeña iglesia de la “Santa Maria” se remontan al 1241. Tres años tras, en 1241 el convento fue comprado por los Eremitas de San Damiano que, sobre el terreno contiguo, erigieron un pequeño monasterio. Luego, los Eremitas entregaron el convento a las Monjas Clarisas de San Francesco, las “Celestinas”.
El antiguo monasterio se llamaba “Santa Maria ad Cellam”, que en el lenguaje común se modificó en “Alla cella”, “Arcella” y al final “Araceli”. Después de varias restauraciones, el edificio fue derribado en 1675 para hacer sitio a la nuova iglesia en estilo barroco: construida basándose sobre el proyecto de Guarino Guarini, fue completada en 1680 bajo la guía de Carlo Boreila.
En 1797 la iglesia y el monasterio fueron ocupados por el ejército francés: a raiz de los decretos napoleónicos, con la supresión de los órdenes religiosos, las hermanas fueron espropiadas y todo fue entregado al conde Antonio Capra, que arrasó el convento.

Desde el 1813 la iglesia se convirtió en la sede de la Parroquia de los Santos Vito y Lucia, denominada en Araceli. Pòr el año 2005 fue encomendada a la comunidad rumena de rito bizantino. Con la renovación general de los años 90 del siglo pasado, la iglesia fue recuperada a su forma original, permitiendo de volver a descubrir el más importante monumento barroco religioso de la ciudad de Vicenza.
La planta se compone de un salón elíptico colocado en una estructura cuadrilátera coronada por un tambor, una linterna y una cúpula.
Las 15 estatuas de la fachada son obras de Orazio y Angela Marinali y Giuseppe Cassetti.
En el año 1696 Tommaso Bezzi realizó el altar mayor: sobre el altar resplende en toda su belleza el lienzo de Piero Liberio que representa Augusto y la Sibilla, referencia a la leyenda desde la qua fue erigida la más famosa iglesia de Santa Maria en Araceli en Roma.

 

I Santuari ex voto

La Diocesi di Vicenza conta 22 Vicariati e ben 354 Parrocchie, alcune delle quali trasformatesi in Unità Pastorali. Nella Provincia di Vicenza, i cui confini, come noto, si differenziano rispetto a quelli diocesani da prima dell’anno mille, le parrocchie sono 374. Nei 121 comuni vicentini si festeggiano oltre 50 diversi patroni che sono orgogliosamente celebrati anche se dal 1978 la Madonna di Monte Berico è la patrona del capoluogo Vicenza e della sua Diocesi.

A Recoaro Terme, per esempio, nella meravigliosa Conca di Smeraldo, si trovano ben 128 capitelli, quasi 1 ogni 60 residenti, alcuni risalenti al Settecento, 45 sono nicchie di cui 11 affrescate e 79 sono affreschi o nicchie murali per non citare le numerosissime chiesette sparse nelle contrade della nostra vasta area montana e pedemontana che, per una comprensibile salvaguardia, sono chiuse al visitatore.
Abbiamo quindi scelto di costruire un Itinerario Il Cammino P.G.R. - Per Grazia Ricevuta tra i principali Santuari ex-voto e i luoghi più frequentati della nostra Provincia dai residenti, ma soprattutto dai pellegrini e dai turisti, fatti edificare sovente per volontà popolare in seguito ad apparizioni della Madonna, come nel caso del Santuario di Monte Berico, o che la pietà popolare ha trasformato in luoghi di culto diffuso perché conservano i ricordi dell’infanzia di un Santo, come nel caso della casa-natale di suor Maria Bertilla Boscardin a Brendola. Un filo conduttore legato alla tradizione popolare più che all’importanza artistica o architettonica degli edifici. Si tratta di visite che si possono effettuare con motivazioni religiose o per semplice curiosità, per conoscere più da vicino le vicende di una comunità, le sue tradizioni, le sue culture, che fissano nella memoria anche gli eventi storici come le guerre, le pestilenze, le grandi e rovinose inondazioni.
La tradizione dei cosiddetti ex-voto suscepto, offerte votive, si fa risalire all’antichità e a religioni diverse, ma seppur siano forme di teatralizzazione per aver scongiurato o vinto situazioni di sofferenza e precarietà, ancora oggi, con varie modalità, sono diffuse e praticate in tutto il mondo. È una proposta di turismo slow per prendersi del tempo da dedicare alla contemplazione, alla conoscenza, all’ascolto... anche di noi stessi.


Certamente primo da citare per importanza è indubbiamente il Il Santuario di Monte Berico, che sorge a pochi chilometri dal centro storico di Vicenza.

La Madonna apparve ad una contadina Vincenza Pasini il 7 marzo 1426 e il 1° agosto 1428. “Tutti coloro che con devozione visiteranno la chiesa nelle mie feste e in ogni prima domenica del mese, avranno in dono l’abbondanza delle grazie e della misericordia di Dio e la Benedizione della mia stessa mano materna” (Processus, f. 2r). Fin dai primi giorni delle apparizioni e mentre ancora si stava costruendo la Chiesa come chiesto dalla Madonna per liberare la popolazione dalla peste, il luogo diventò meta di pellegrinaggi fino a farla diventare, ancora oggi, una fra le più importanti della fede mariana nel mondo.

Le richieste di intercessioni sono ancora oggi numerose e fortissimo è il legame dei vicentini e non solo al Santuario mariano come testimoniano i numerosi ex-voto raccolti in un importante Museo dove si trovano anche pezzi storici dal quattrocento al novecento e fino ai giorni nostri.

La chiesa gotica, a ponente del complesso, venne costruita in appena 3 mesi, con il concorso del popolo, fatto convinto dalla prodigiosa liberazione dalla peste che durava da quasi un quarto di secolo. L’attuale facciata non è quella originaria, perché un radicale rinnovamento, operato nel 1860, ne ha appesantito l’aspetto. La chiesa seicentesca è opera del vicentino Carlo Borella, iniziata nel 1688 e terminata nel 1703. Anche questa imponente opera venne eseguita per volere della città di Vicenza, quale segno ed espressione del continuo legame di fede tra i cittadini e la Madonna. All’esterno l’architettura si ripete identica nei tre lati, a oriente, settentrione e ponente. Tre ampie gradinate simmetriche introducono alla chiesa che, maestosa ed incisiva nelle sue masse e nelle sue numerose statue, lancia in alto a corona delle tre fonti la sua cupola aerea, donando all’edificio una spiccata snellezza.

Da non perdere la visita alla sala del quadro dove si può ammirare la preziosa tela di Paolo Veronese “La Cena di S. Gregorio Magno” con Gesù che, travestito da pellegrino, si rivela ai 12 poveri che il Santo era solito ospitare. Durante la cruenta battaglia del 1848, la tela fu tagliata dagli Austriaci in 32 pezzi. Fu restaurata e rimessa al suo posto 10 anni dopo. 

Ai lati due importanti dipinti di Alessandro Maganza, mentre nella chiesetta gotica si trova La Pietà di Bartolomeo Montagna.

 

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Il santuario di Monte Berico

 


IL SANTUARIO DI MONTE BERICO è il più noto e frequentato Santuario mariano della Regione Veneto

LE ORIGINI
Le sue origini affondano in un periodo di particolare sofferenza per la città di Vicenza, colpita tra il 1425 e il 1428 da una gravissima epidemia di peste.
Accadde, infatti, che la VERGINE fece una prima apparizione sul Monte il 7 MARZO 1426 ad una umile contadina: Vincenza Pasini alla quale seguì quella del 1° AGOSTO 1428. In entrambe le apparizioni la Madonna chiese a Vincenza che si facesse portavoce di una richiesta: la costruzione in quel luogo di una Chiesa a lei dedicata con la promessa che la pestilenza sarebbe finita.

La tradizione popolare vuole che la Madonna avesse pronunciato queste parole:
"Non temere Vincenza. Sono la Madre di Gesù morto in croce per la salvezza degli uomini. Va' e avvisa i Vicentini che io voglio in questo luogo una Chiesa consacrata al mio nome; solo allora saranno liberati dal flagello che li percuote. Dirai al popolo i miei comandi: se non obbediranno, non cesserà la peste.
Come prova della mia volontà scavino fra queste rocce aride e ne scaturirà una fonte copiosa".

E aggiunse:
"Dirai inoltre che tutti coloro i quali visiteranno questa Chiesa nelle Feste a Me dedicate e nella prima domenica di ogni mese, avranno grazie abbondanti, e riceveranno la mia benedizione materna."

Vincenza Pasini non fu creduta subito nemmeno dalle autorità Ecclesiastiche. Fu la seconda apparizione e l'imperversare della pestilenza a convicere, prima di tutti, i cittadini e quindi le Autorità, a dar credito alla donna.
La posa della prima pietra avvenne il 25 AGOSTO 1428 e la Chiesa fu costruita in soli 3 mesi come testimonia il codice manoscritto del Processo sulla veridicità dei miracoli intrapreso come la costruzione del Santuario, dalle autorità locali. Man mano che l'opera cresceva la virulenza della peste andava scemando al punto che quando arrivarono al tetto, la "brutta bestia" era completamente debellata.
Nel 1430 fu dato incarico al giureconsulto Giovanni Da Porto e al successore Luigi Da Porto che condusse il processo e redisse l'atto notarile di 16 pagine, autentificato da 3 notai e sottoscritto dal Podestà Marco Micheli, custodito nella Biblioteca Bertoliana di Vicenza.
La veggente Vincenza Pasini morì all'età di 78 anni, nel 1433.


LA CHIESA
Il piccolo tempio eretto dopo l'apparizione, venne rifatto perchè bisognoso di totali restauri e venne incorporato all'inizio del secolo XVIII nell'attuale Santuario.
La Basilica è stata costruita su disegno dell'architetto CARLO BORELLA (1688) e fu decorata dallo scultore bassanese ORAZIO MARINALI.
L'interno della Basilica-Santuario è l'insieme delle due Chiese: l'una di stile gotico, l'altra di stile classico e barocco, ampliamento e completamento del Borella (1688-1703) dopo un primo ampliamento del PALLADIO (1578).
In questi anni (1826) iniziò la costruzione del nuovo campanile, su progetto di ANTONIO PIOVENE, mentre nel 1860 fu avviata la ricostruzione dell'antica facciata in stile neo-gotico, ad opera dell'architetto Giovanni Miglioranza, grazie ai SERVI DI MARIA che ritornarono nel 1835, grazie all'avvallo dell'Imperatore d'Austria, dopo l'allontanamento provocato dal decreto napoleonico del 1810 che imponeva la soppressione dell' Ordine con l'allontanamento dal Conventi.
Anche nel 1866 dopo l'Unità d'Italia, i Servi di Maria dovettero lasciare il Convento per ritornarci, definitivamente, nel 1875 quando il Consiglio comunale di Vicenza decise di ridare loro il Santuario in uso gratuito affinchè proveddessero alla sua conservazione e tutela.
Nel 1900, il futuro PAPA PIO X incoronava solennemente la statua di MARIA, il cui altare veniva reso ancor più solenne dal restauro del 1926-1928.

Per le informazioni sulle visite: tel. 0444 559411 - fax 0444 559413

Sito internet:  www.monteberico.it


GLI EX-VOTO
Adiacente al Santuario, vi è un piccolo museo che raccoglie oltre 150 tra tele e tavolette votive che costituiscono sei secoli (dal 1400) di ex-voto.
Tra i pezzi del '400 che meritano un'attenzione particolare vi è una "Nascita di Maria" intagliata e rilevata nel legno e che conserva ancora larghe tracce di un'antica doratura.
Di poco successivo è un complesso di piccoli quadri raffiguranti la storia dell'apparizione della Vergine a Vincenza Pasini e probabile opera di Tonisi senese, già autore del ritratto della stessa donna.
Al XVI secolo va attribuita una tela veronesiana di Gabriele Caliari, figlio del grande Paolo, raffigurante "La Madonna e il Bambino, i Santi Francesco e Marco, il Capitanio di Vicenza Francesco Tiepolo e un altro gentiluomo", tutti in posizioni di oranti.
Tra le tante opere vanno poi segnalate quelle attribuite alla bottaga di Alessandro Maganza, del Maffei e del Carpioni. La maggioranza degli ex-voto restano però anonimi e fanno quindi parte di quell'arte popolare da sempre così prolifera ed affascinante.


LA CENA DI S.GREGORIO MAGNO di Paolo Veronese
Dipinto a olio su tela, misura m. 8,780m. 4,44
Sulla parete di fondo dell'antico refettorio del convento dei Servi di Maria domina la grande tela di Paolo Veronese che riproduce "La Cena di S.Gregorio Magno".
La tela venne probabilmente commissionata da fra Damiano Grana, zio materno del Veronese, priore a Santa Maria di Monte Berico tra il 1571 e il 1573.
Nel quadro è raffigurato il momento in cui il santo papa Gregorio Magno, durante la tradizionale cena in cui era solito invitare dei poveri, riconosce fra questi, alla sua destra Gesù Cristo.
Nel 1848, durante un'azione di guerra dei soldati austriaci all'interno della basilica e del convento, la tela venne distrutta in 32 pezzi che un giovane frate, Ferdinando M.Mantovani, riuscì comunque a salvare. Nel 1852 la tela venne quindi ricomposta e risistemata nel convento da Alberto Tagliapietra.

Dopo essere stata oggetto di un importante restauro è la grande tela stata svelata al pubblico nel giugno 2022 ed è ora visibile nel refettorio, seconod gli orari di apertura del santuario.


IL PATRIMONIO ARTISTICO
All’interno del Santuario, sono molte le opere che meritano un’attenzione particolare.
Al 1428 circa risale la statua della Madonna, in cui la Vergine, secondo una tipica iconografia quattrocentesca, è raffigurata come Madre della Misericordia. La statua, scolpita su pietra tenera dei Berici e colorata, è alta m. 1,70 ed è opera di Nicolò da Venezia.
Molto più recenti (1900) sono invece la corona e la preziosa collana di perle, realizzate da orefici vicentini e offerte alla Madonna dal cardinale patriarca di Venezia Giuseppe Sarto, futuro papa Pio X.
Di particolare interesse è la pala dell’altare di S.Giuseppe, raffigurante la Sacra Famiglia in Egitto, dipinta nel 1796 da Francesco Menageot e che costituisce una della migliori pitture neoclassiche presenti a Vicenza.
Un’altra pregevole tela è quella di Palma il Giovane, del 1606 con l’Incoronazione della Vergine.
Al XIX secolo risalgono invece diverse tele di Giovanni Gagliardi come quella della Resurrezione e dei Sette Santi Fondatori.
Nella chiesetta gotica merita senza dubbio una visita speciale la tela raffigurante la Pietà, opera di Alvise Lamberti Montagna e risalente al 1500. Nelle arche della navata di mezzo, invece, a destra e a sinistra dell’altare maggiore, Rocco Pittaco dipinse i quattro episodi sull’origine del santuario, a partire dal 1883.

I luoghi della fede da non perdere

Chiampo Grotta di Lourdes e la Pieve

Se vi trovate a Vicenza o nei dintorni, non perdete una visita alla Grotta di Lourdes a Chiampo chiamata così perché è la copia fedele in scala 1/1 dell’originale della cittadina francese. L’ha voluta e costruita Frà Claudio Granzotto, frate francescano già scultore, beatificato nel 1994 da Giovanni Paolo II, che ha saputo ben coniugare, in questa impresa, le sue capacità di artista con l’ispirazione religiosa apprezzata in particolare nella realizzazione della statua dell’Immacolata Concezione alta m. 1,78 e collocata nella nicchia proprio come a Massabielle.
La consacrazione a luogo di culto avvenne il 29 settembre 1935 e in occasione del Centenario Lourdiano del 1958 ospitò ben 200 mila pellegrini. Nel 2008 in occasione del 150° anniversario se ne sono contati quasi un milione.
In questo luogo di raccoglimento e preghiera si trova anche un monumento a Bernadette Soubirous realizzato dal Beato Claudio nel 1942, la Via Crucis all’interno del vasto Parco botanico con oltre 350 specie di piante, il Museo “P. Aurelio Menin” e la Nuova Chiesa costruita a forma di conchiglia per accogliere il sempre crescente afflusso di pellegrini e ricordare che ci si trova in una valle di fossili celebrata anche dal concittadino Giacomo Zanella con la nota poesia sulla conchiglia fossile.
Importante anche la visita alla Chiesa della Pieve che ebbe origine del IX-X secolo e che fu oggetto di diverse ricostruzioni ed ampliamenti. Ospita all’interno un interessante altare barocco e una Madonna con il Bambino del Settecento. Qui giunsero nel 1867/8 i primi due frati fuggiaschi dal Convento di S. Lucia di Vicenza a seguito della soppressione degli Ordini Religiosi.


Trissino Grotta di Lourdes
Si tratta di un anfratto naturale nei pressi di Villa Trissino Marzotto, ai piedi del Campanile della Chiesa di S. Andrea consacrato alla Madonna di Lourdes per devozione popolare. È visitabile tutto l’anno e si può godere anche di un magnifico panorama sul paese e sulla valle.

 

Ed ancora..

Vicenza, Basilica dei SS. Felice e Fortunato
Vicenza, Chiesa di S. Corona
Bassano,Santuario della Beata Giovanna – tomba
Marola, Chiesa Parrocchiale, tomba di mamma Eurosia Fabris
Schio Istituto Canossiane, teca di Santa Bakhita

Santi e Beati della Chiesa vicentina

Il culto dei Santi e dei Beati è una testimonianza della religiosità popolare ancora molto praticata e diffusa. Incuriosisce e certamente stupisce spesso la scelta di vita di ognuno di loro così come il mistero delle numerose guarigioni ed intercessioni che ancora si registrano a distanza di secoli e quello della rapida diffusione della loro venerazione in assenza di una regia terrena, facile forse oggi con gli strumenti informatici a disposizione, ma di cui certo non si disponeva nell’antichità e fi no a metà del secolo scorso.

Consulta IL DEPLIANT

Chiese e monumenti sacri a Vicenza e dintorni

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VICENZA CRISTIANA: le origini
Si aprono con la chiesa dei SS.Felice e Fortunato i percorsi di fede arte e memoria attraverso i luoghi sacri della nostra città. La prima comunità cristiana ha qui lasciato una grande testimonianza di fede. Il sacello martiriale, i mosaici, la stessa struttura austera, restituiscono l'essenzialità di uno spazio antico, che ci porta a rivivere la spiritualità delle origini. Si prosegue quindi con la Cattedrale - chiesa di S. Maria Annunciata, l'edificio sacro simbolo della comunità cittadina.
Il sito archeologico, particolarmente ricco, evidenzia una storia lunga e complessa, iniziata già in epoca romana, e proseguita nel corso dei secoli con la costruzione di più chiese, via via ampliate e arricchite dalle donazioni di un'intera collettività. Oggi, splendidamente restaurata, ospita preziosissimi tesori d'arte sacra tra cui spicca il monumentale ciclo pittorico del Paramento Civran


VICENZA E GLI ORDINI MENDICANTI
Il secolo XIII fu per tutta la Chiesa un epoca di grande rinnovamento spirituale e gli ordini mendicanti ne raccolsero le aspirazioni più profonde predicando, dalle loro sedi cittadine, questo rinnovato spirito evangelico di carità e penintenza. A Vicenza si posso no visitare le sedi di tre grandi Ordini:
- i Domenicani, presso il Tempio di S. Corona, ove si conserva la più ricca collezione di opere d'arte della città :
- i Francescani, tutt'oggi custodi del Tempio di S. Lorenzo la chiesa forse più suggestiva, per lo straordinario equilibrio di forme gotiche e romaniche;
- i Servi di Maria, che dalla chiesa di S. Maria in Foro, hanno contribuito a diffondere quella devozione alla Vergine che tanto caratterizza la pietà vicentina.


VICENZA MARIANA
La devozione alla Vergine caratterizza la pietà vicentina probabilmente già dal sec. XIII, quando gli ordini mendicanti, particolarmente sensibili all'apostolato mariano, contribuirono a diffondere un culto così intimamente connesso al mistero dell'incarnazione di Cristo. È però con la nascita d el Santuario di Monte Berico e il successivo insediamento dei Servi di Maria a decretare la straordinaria fioritura di una devozione capace di catalizzare ogni anno milioni di fedeli. La Madonna di Monte Berico, eletta patrona di Vicenza, protegge dall'alto i suoi fedeli, e questi, nel corso dei secoli, le hanno dedicato altri luoghi sacri dove poter essere venerata. Tra i Santuari della diocesi segnaliamo per la straordinaria ricchezza del patrimonio artistico e devozionale il Santuario di Madonna dei Miracoli di Lonigo , dove è conservata una ricchissima collezione di tavolette ex-voto, il Santuario della Madonna Salus Infirmorum di Scaldaferro, che nella piccola dimensione della campagna mantiene da secoli la sua tradizione devozionale e il Santuario di S. Maria della Pieve di Chiampo, dove è possibile ammirare un'interessantissima Via Crucis scultorea inserita in un suggestivo parco botanico.


VICENZA: LE SUE ABBAZIE, CAPPELLE e ORATORI
Altre chiese, anche di dimensioni ridotte, hanno dato vita a centri importanti di devozione, tra queste meritano particolare attenzione la chiesa di S. Giorgio in Gogna, antica costruzione, spoglia e suggestiva, che ospita il lazzaretto cittadino, o l'abbazia di S. Agostino , sede degli Agostiniani prima e dei Canonici di S. Giorgio in Alga poi, che conserva il ciclo di a ffreschi trecenteschi più importante della città .
Della fine del sec. XV è invece la chiesa di S.Rocco , dedicata al Santo protettore dei pellegrini e degli appestati, fu anch'essa sede dei Canonici di S. Giorgio e poi trasformata nell'Ospedale degli Esposti, per la cura e l'assistenza degli infanti abbandonati. Si giunge infine all'Oratorio del Gonfalone e all'Oratorio di S. Nicola, importanti testimonianze di devozione "privata", cui diedero vita gruppi di laici riuniti in confraternite per condividere un'esperienza di fede e carità . In queste ultime tre chiese il Centro Turistico Giovanile accoglie i fedeli e i visitatori ogni giovedì mattina.

 

Le chiese più importanti di Vicenza e dintorni

 

ABBAZIA DI S.AGOSTINO
Vialetto Mistrorigo, 8 - tel.fax. 0444 569393 - 0444 964575
Ref. Suore Pastorelle
Lun-dom 8.30-12.30 / 15.00-18.30
Visite sospese durante le celebrazioni
Ingresso libero
Accessibilità disabili: totale
Servizi attrezzati: no
Parcheggio auto: disponibile


ABBAZIA DI S.MARIA ETIOPISSA
via Marosticana (Polegge) - tel. 0444 595623 fax. 0444 595410
Aperta tutte le domeniche (eccetto luglio ed agosto)
Aperta su richiesta al numero 0444 595623 (Sig.ra Tessaro Bruna)
Ingresso libero
Accessibilità disabili:no
Servizi attrezzati: no
Parcheggio auto: disponibile


BASILICA DEI SS. FELICE E FORTUNATO
Corso SS.Felice e Fortunato, 225 - tel. 0444 547246
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lun-dom: 8.00-12.00
Visite sospese in caso di funzioni religiose particolari
E' vietato di macchine fotografiche e telecamere
Ingresso libero


CATTEDRALE o DUOMO
Piazza Duomo - tel. 0444 325007 (sacrestia)
Aperta tutto l' anno
Lun-Sab 10.30-11.45 / 15.30-18.00
Dom e festivi: 15.30-17.15 / 18.00-19.15
Durante le celebrazioni le visite sono sospese
Ingresso libero
Accessibilità disabili: totale
Servizi attrezzati: no
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: non disponibile


CHIESA DEI CARMINI
Corso Fogazzaro, 254 - tel. 0444 321345
Ref. Don Silvestro Parlato
Tutti i giorni: 8.00-12.00 / 15.30 (estate 16.00)-19.30 (domenica 18.00)
Ingresso libero
Accesibilità disabili: totale
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: non disponibile


CHIESA DEI FILIPPINI
Corso Palladio - tel. 0444 326933 / 0444 544339 - fax 0444 544339ist. Baronio)
Lun-dom : 6.30-12 / 16-18
Ingresso libero
Accesibilità disabili:si (da un accesso secondario)
Servizi attrezzati: no
Disponibilità per concerti
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: non disponibile


CHIESA DEI SERVI
Piazza Biade, 23 - tel. fax.  0444 543812 (prima di fare il fax chiamare per avvisare)
Tutti i giorni: 7.30-12.00 / 16.00-19.00
Durante le celebrazioni le visite sono sospese
Ingresso libero
Accessibilità disabili: totale
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: non disponibile


CHIESA DEI SS. AMBROGIO E BELLINO
Contrà S.Ambrogio 23 - tel. 0444 222114 (Comune) - 0444 326547
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
sito web: www.comune.vicenza.it 
Aperta in occasione di esposizioni o eventi culturali
Ingresso gratuito
Accessibilità disabili: totale
Servizi attrezzati: no
Disponibilità per mostre
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: non disponibile
Dal 2015 ospita il teatro del Lemming http://www.teatrodellemming.it/vicenza


CHIESA DI S.CATERINA
Contrà S.Caterina, 64 - tel. 0444 547080
Aperta solo durante le Messe
Lun-ven: 7.00-9.00 / 18.00 - 19.30
Sab 18.00-20.00
Dom 08.00 - 11.30 (12.30 inv.) / 18.00-20.00
Su richiesta anche in altri orari
Ingresso libero
accessibilità disabili: totale


CHIESA DI S. CATERINA IN PORTO
Borgo Berga - tel. 0444 547080
Su richiesta telefonica


CHIESA DI SAN GAETANO DA THIENE
Corso Palladio, 147 - tel. 0444 546590
Tutti i giorni: 7.30-12.30/15.30-19.00
Ingresso libero
accessibilità disabili: no
Servizi attrezzati: no
Disponibilità per concerti
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: non disponibile


CHIESA DEI SS. FILIPPO E GIACOMO
Stradella S.Giacomo - tel. 0444 578228(ammistraz. biblioteca), fax 0444 578234
Sito web: www.bibliotecabertoliana.it
La chiesa è sede di conferenze con prezzo e modalità da concordare
Solo in primavera e in estate è visitabile da studiosi su richiesta telefonica
Accessibilità disabili: totale
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: non disponibile


CHIESA DI S.GIORGIO MARTIRE
Viale Fusinato, 115 - tel. 0444 565839 - 0444 323931 fax 0444 285520
Ref. Parroco S. Antonio ai Ferrovieri
Aperta tutto l' anno
Lun-dom 08.00-19.00
Ingresso libero
Accessibilità disabili: parziale
Servizi attrezzati: no
Disponibilità per manifestazioni di carattere religioso-culturale
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: disponibile (6 posti)


CHIESA DI S.GIULIANO e CHIOSTRO DI G. SALVI
Corso Padova, 59 - tel. 0444 218812 fax 0444 500264
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.ipab.vicenza.it
Chiesa: tutti i giorni su richiesta: 9.30-11.30 (con possibilità di visita guidata gratuita)
Chiostro: aperto tutto l' anno: 9.00-11.00 / 15.00-17.00 (15.00-17.30 estivo)
Possibilità di visita anche in altri orari su appuntamento
Ingresso libero
Accessibilità disabili: totale
Servizi attrezzati: si
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: non disponibile


CHIESA DI S.MARIA DELLE GRAZIE
Via delle Grazie, 14 - tel. 0444 324394, fax 0444 324096 (ist. Rezzara)
Lun-ven: 9.00-11.30
Agosto e sabato: solo su appuntamento
Ingresso libero
Accessibilità disabili: totale


CHIESA DI S.MARIA IN ARACELI
Piazza Araceli, 21 - fax  parrocchia araceli 0444 319749
Aperta 2 ore al mattino e 2 ore al pomeriggio, senza orari fissi
Solo su appuntamento telefonico
Ingresso libero
Accessibilità disabili: parziale
Servizi attrezzati: no


CHIESA DI S.MARIA MADDALENA
Strada delle Maddalene- tel. 0444 981020- 980117
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
sito: www.conventodellamaddalena.org
Aperto tutto l' anno
Visite solo su richiesta
Offerta libera
Servizi attrezzati: no
Parcheggio bus:disponbile (1 posto)
Parcheggio auto: disponibile (5 posti)

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


CHIOSTRO DI S.PIETRO
Piazzetta S.Pietro 9 - tel. 0444 218811 / 218812, fax. 0444 218810
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Sito web: www.ipab.vicenza.it
Lun-dom: 08.30-12.30 / 15.00-17.00 (15.00-17.30 estivo)
Ingresso libero 
Per gruppi è gradita richiesta scritta o via e-mail
Accessibilità disabili: totale
Servizi attrezzati: si
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: disponibile ( pagamento)


CHIESA DI S.ROCCO
Contrà Mure S.Rocco, 26 - tel. 0444 235090
Mercoledì, giovedì, venerdì 9.00-11.30
Aperta tutto l' anno
Ingresso libero


CHIESA DI S.STEFANO
Piazzetta S.Stefano - tel. 0444 542168 (Parroco)
Lun-ven: 8.30-9.45 / 16.00 - 18.00
Sab e dom: 9.00- 12.30
Ingresso libero


CHIESA DI S.VINCENZO
Piazza dei Signori - tel. 0444 322928, fax 0444 320423
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Dom: 10.30-12.00
1° sabato del mese, su richiesta


ORATORIO DI S. BERNARDINO IN "S. CHIARA"
Contrà dei Burci 14  - tel. 0444 325082 - fax 0444 325747
Ref. Suore delle Poverelle
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Aperto previo appuntamento telefonico
Offerta libera
Accessibilità disabili: parziale
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: non disponibile


ORATORIO S.NICOLA
Piazzetta S.Nicola - tel. 0444 543812
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sabato 10.00-12.00, Domenica 15.00-18.00
Altri orari su appuntamento
Ingresso libero per individuali, offerta richiesta per i gruppi


ORATORIO DEL GONFALONE
Piazza Duomo - tel. 0444 325007
Visite guidate gratuite: Aprile-Ottobre Giovedì 9.00-12.00
pei informazioni (C.T.G.) 0444 226626
Gruppi su richiesta telefonica
Ingresso libero


ORATORIO DEI BOCCALOTTI
Piazza S.Pietro - tel. 0444 218868 (Ipab) - 0444 515370 (Ref. Parroco di S.Pietro, Mons. Lovato)  - fax. 0444 500264 (Ipab) - 0444 514443 (canonica)
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
sito web: www.ipab.vicenza.it 
su appuntamento
Aperto tutto l'anno, nei feriali su appuntamento
Aperto nel fine settimana con visite sospese durante le celebrazioni.
Accessibilità disabili: parziale
Servizi attrezzati: no
Parcheggio bus:non disponbile
Parcheggio auto: disponibile (a pagamento) 


ORATORIO DELLE ZITELLE
Contrà S.Caterina - tel. 0444 218811 / 218812 -  fax 0444 218810
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
sito web: www.ipab.vicenza.it
Aperto la mattina nei giorni feriali su appuntamento
Parcheggio auto: disponibile (a pagamento)


CHIOSTRO DEI PROTI e ORATORIO di S. Maria della Visitazione (o dei Proti)
Contrà de Proti, 5 (ZTL) - tel. 0444 2188868/ 2188862 -  fax 0444 500264
sito web: www.ipab.vicenza.it
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Chiostro: aperto tutto l'anno su appuntamento 9.00-11.00 e 15.30-17.00 (16.00-18.00 estivo)

Oratorio dei Proti: su appuntamento 9.00-11.00 e 15.30-17.00 (16.00-18.00 estivo)

Servizi attrezzati: si
Ingresso libero
Chiostro: accessibilità disabili: totale
Servizi attrezzati: sì
Parcheggio bus: non disponbile
Parcheggio auto: non disponibile


SANTUARIO DI MONTE BERICO
Viale X Giugno, 87 - tel. 0444 559411, fax 0444 559413
www.monteberico.it
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Feriali, inverno: 6.00-12.30/14.30-18.00
Feriali, estate: 6.00-12.30/14.30-19.30
Mezzi pubblici: bus FTV ; bus AIM solo domenica
Accessibilità disabili: totale
Servizi attrezzati per disabili: totale
Parcheggio auto: disponibile
Parcheggio bus: disponibile


TEMPIO DI S.CORONA
Contrà S.Corona - tel. 0444 321924 / 0444 542168 (Parroco)

Lunedì chiuso
Mar-dom: 9.00-12.00 / 15.00-18.00

Biglietto per la sola Chiesa di S. Corona € 3,00 - ridotto 2,00 - scuole € 1,00

Sab: 9.00-12.00 / 15.00- 17.00 (riapertura alle 17.30 per la S. Messa, ingresso gratuito)


Accessibilità disabili: totale
Parcheggio bus: non disponibile
Parcheggio auto: non disponibile


TEMPIO  DI S.LORENZO
Piazza S.Lorenzo, 4 - tel. 0444 321960, fax 0444 527000
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
sito web: www.sanlorenzo.vi.it
aperto tutto l'anno 
tutti i giorni 7.00-12.00 / 15.30-19.00 (in estate apre alle 16.00)
Durante le celebrazioni le visite sono sospese
Accessibilità disabili: sì
Servizi attrezzati: no
Disponibilità per incontri musicali in chiesa e per incontri in Sala francescana
Parcheggio bus: non disponibile
Parcheggio auto: non disponibile
Trasporto pubblico: linee 1-5-7 (fermata S. Biagio); centrobus Dogana (piazza S. Lorenzo)


ABBAZIA DI S.MARIA ETIOPISSA

Polegge di Vicenza

Santuario di epoca longobarda. Antica cappella benedettina donata nel 1107 dai nobili Vivaro al monastero di S. Maria di Pomposa (Ferrara). All’interno si trova una preziosa pietra tombale (il Pluteo dei pavoni); dagli elementi architettonici della muratura primitiva, gli studiosi fanno risalire detta cappella al sec.VIII. Un privilegio del 1177 reca la data e la firma di Federico Barbarossa.

Si celebra la S. Messa domenicale. La giurisdizione dell’abate si stendeva su gran parte del territorio di Monticello C. Otto e Bolzano Vicentino.

La dedicazione “S.Maria Etiopissa” pone il problema dell’origine di questo nome singolare. Oggi la località è conosciuta con il nome di “Ciùpese”.

Fonte   “I Santuari Mariani della Diocesi di Vicenza”, P.Pietro Marcello Candeo O.F.M., Giugno 1987 Lito-Tipografia Bertato Villa del Conte (PD)

 


Segnaliamo inoltre che a Breganze presso la Casa Mater Amabilis, appartenuta in origine a Naimerio da Breganze, genero di Ezzelino da Romano III, è custodito un interessante Fregio a motivi vegetali, putti e soggetti zoomorfi, del V-VI ecennio del XV secolo.

A Nanto nella Chiesa di S.Maria, un anonimo affrescante di ambito micheliniano, eseguì nel Presbiterio l'affresco con Annuncio ai Pastori e Santo.

 

Chiese e monumenti sacri di Bassano del Grappa

Bassano del Grappa

 

Duomo di Santa Maria in colle, le prime tracce risalgono al 998 con la documentazione del primo nucleo della città di Bassano

Chiesa di Santa Croce, Tomba di Teofilo Folengo e monastero (aperta tutti i giorni 9.00-12.00/15.00-18.00)

 

Campese è la più antica comunità della riva destra del Brenta, il paese che può meritatamente vantare di aver tenuto a battesimo l'intera vita religiosa e civile di buona parte del Canale di Brenta

 

 

Cartigliano

 

Chiesa_Simone_Giuda

Chiesa Ss. Trinità - Bassano (tutti i giorni 7.00-12.00/15.0019.00) e Chiesa dei Santi Simone e Giuda - Cartigliano (tutti i giorni 8.00-12.00/15.00-19.00) all'interno delle quali ci sono opere di Jacopo Bassano

 

Solagna

La chiesa parrocchiale, appartenente alla diocesi di Padova, è dedicata a s.Giustina. il territorio di Solagna dalle origini faceva parte si Padova. Sconvolgimenti territoriali si verificarono in epoca posteriore (sec.VII) difficilmente documentabili ma s.Giustina di Solagna, dalle origini appartenente alla diocesi di Padova, fu confermata nel 917 a seguito dell’editto di Berengario I.

Fonte “Le chiese del primo millennio nella diocesi di Vicenza”, Attilio Previstali, Palladio Industrie Grafiche Cartotecniche Vicenza 

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