Montagna e terme

Recoaro Terme e le Piccole Dolomiti


D' ESTATE
RECOARO TERME... Una felice combinazione di clima, vegetazione spontanea e forme del paesaggio consente all'amante della natura e dell'attività fisica di trovare a Recoaro l'ambiente ideale per un soggiorno "in piena forma", praticando il volo a vela oppure l'alpinismo, il nordic walking e le più varie escursioni e passeggiate a piedi, in mountain bike o a cavallo. E agli ospiti di ogni età i dintorni del paese offrono la sana frescura e la magia dei boschi, mentre lassù le pareti ardite delle Piccole Dolomiti attendono la sfida dei rocciatori più esperti. Gite organizzate ed escursioni guidate conducono a "vivere" una vacanza davvero immersa nella natura. Tutto è contornato da un ventaglio di manifestazioni di vario tipo.
  
D' INVERNO
RECOARO MILLE... Collegata al centro di Recoaro dalla cabinovia, e facilmente raggiungibile anche in auto, la stazione invernale di Recoaro Mille si sviluppa in da quota mille metri in sù, esibendo prima i suoi dolci pendii innevati per i meno esperti, e poi le ripide discese per i provetti dello sci. Per ognuno a seconda dei gusti e dell'abilità, piste e impianti di risalita per soddisfare la voglia di sci. E oltre a questo, la possibilità di praticare il volo con il parapendio, l'escursionismo in quota, lo sci-alpinismo, ciaspolate e, naturalmente, lo sci di fondo. Il tutto in un paesaggio mozzafiato, dove neve, sole e monti si fondono in un'unica, indimenticabile armonia. 
 
IN TUTTE LE STAGIONI
Il Centro servizi Le Guide: Gruppo di professionisti che si occupa dell'organizzazione, della gestione e dello sviluppo di attività turistiche e didattiche e della valorizzazione delle risorse ambientali presenti sulle Prealpi Vicentine, in particolar modo sulle Piccole Dolomiti. Le Guide Alpine e le Guide Ambientali Escursionistiche accompagnano in ogni stagione dell'anno gruppi e singoli lungo itinerari alpinistici ed escursionistici, a piedi, in mountain bike, con gli sci o con le ciaspe. Nel settore dell'educazione ambientale le attività sul campo, quali escursioni, ricerca e studi naturalistici, sono completate da attività alternative e complementari presso il rifugio Piccole Dolomiti alla Guardia, con la possibilità di visitare i musei naturalistici, storici e i giardini botanici presenti in zona. Il Centro Servizi "Le Guide" gestisce soggiorni turistici e tutte le attività comprese nei pacchetti offerti dagli operatori del settore. Organizza, inoltre, attività culturali legate alla montagna e all'ambiente naturale, corsi e lezioni di alpinismo, free climbing, escursioni con le ciaspe, escursioni di scialpinismo, ascensioni guidate, traversate di più giorni con pernottamento nei rifugi o in bivacchi all'aperto. Tra i servizi offerti è possibile trovare anche lo slow mountain, che permette di vivere la montagna in modo "slow", percorrendo itinerari tranquilli con soste ai rifugi per gustare prodotti gastronomici tipici e le uscite a tema lungo i sentieri della Grande Guerra o quelli dei contrabbandieri, alla scoperta dell'aquila e del camoscio, dei Grandi Alberi o del Triassico di Recoaro...e tutto quello che queste montagne hanno da offrire... Informazioni e prenotazioni: www.csleguide.it
 

COSA VEDERE A RECOARO? SCOPRI I LUOGHI DA NON PERDERE

  

INFORMAZIONI e ACCOGLIENZA TURISTICA

IAT RECOARO TERME

via Roma 15 
Telefono: +39 0445 75070 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 www.visitrecoaroterme.it

Schio e Val Leogra

 

La valle del Leogra é un ampio solco che dallo sbocco in pianura dove sorge Schio, capitale dell'archeologia industriale, si snoda in direzione Nord-Ovest verso il Pian delle Fugazze, ai piedi del Monte Pasubio, insinuandosi tra i contrafforti del Monte Summano e del Monte Novegno a Est e le Piccole Dolomiti, scenari famosi della Prima Guerra Mondiale. La zona a nord è delimitata dunque dalla provincia di Trento, ad est dai Comuni vicentini della Valdastico e del Posina, ad ovest da quelli della Valle dell'Agno, mentre a sud confina con quelli dell'alta pianura vicentina comprendendo i comuni di Valli del Pasubio, Torrebelvicino, Monte di Mano, San Vito di Leguzzano, Santorso e Piovene Rocchette.
Sulle colline e dentro le valli molte contrade conservano ancora in parte i segreti di un'antica cività contadina che si è mescolata alla cultura industriale mantenendo molti dei suoi caratteri. Oltre ai centri urbani, caratterizzano il territorio i due torrenti Leogra e Timonchio e i quattro massicci montuosi del Sengio Alto, del Pasubio, del Novegno e del Summano.


Il prodotto più conosciuto dell'enogastronomia della zona è  il mais Marano ma nell'area è possibile anche assaggiare i vini della Cantina sociale della Val Leogra a Malo, che offre oggi un interessante Durello metodo classico chiamato Ascledum, fatto invecchiare 18 mesi sotto il castello di Schio. Una vera specialità è inoltre il liquore Gerolimino, realizzato per infusione di numerose essenze.


Alla tradizionale economia agricola e silvo-pastorale si é accompagnata fin dal Medioevo l'attività artigianale, documentata dalla fitta rete di mulini, segherie, magli e folli da panni, sorti lungo il percorso del Leogra e della Roggia maestra, una derivazione del medesimo torrente ricavata verso la metà del Duecento al confine di Schio con Pievebelvicino. Essa ha determinato la vita economica della popolazione e la struttura del centro urbanistico scledense, nel cui territorio compie dodici salti d'acqua ottenuti con il sistema delle chiuse. Al secolo scorso, invece, risale il tratto della roggia Torrebelvicino Pievebelvicino.


La disponibilità di energia idraulica é stata fondamentale per lo sviluppo industriale avutosi nell'Ottocento, infatti era un salto d'acqua a mettere in movimento le macchine tramite ruote e alberi di trasmissione. Analogamente ad altre situazioni geografiche pedemontane del Nord Italia, anche nella Val Leogra si può rilevare il progressivo spostamento degli insediamenti produttivi dalle zone montane e collinari verso la pianura, restando sempre necessario, seppur non immediato, il rapporto con il fiume sia con l'adozione del vapore, sia dell'elettricità poi, quali fonti di energia.

 

BANNER SCHIO

Polo di attrazione non solo della valle, ma di tutto l'Alto Vicentino, é Schio, diventata intorno al 1870 la capitale dell'industria laniera, la Manchester d'Italia, la "civitas" della concezione ideologica di Alessandro Rossi imperniata sul sistema di fabbrica. A testimoniare le antiche attività protoindustriali e la più recente tradizione industriale valleogrina, restano varie emergenze antropiche di differenti tipologie che vanno dai mulini alle segherie, delle filande ai lanifici, dai magli alle industrie meccaniche, dalle rogge alle centrali idroelettriche, dalle abitazioni per le maestranze ai quartieri operai, ecc.

Ma a dominare su tutte, insieme alle svettanti ciminiere in laterizio, é la Fabbrica Alta, vera "cattedrale del lavoro", segno eloquente della dimensione europea del fenomeno industriale scledense. Esplorare queste testimonianze vuol dire ricostruire la rete di relazioni e di oggetti sorta intorno agli opifici, i comportamenti, i modi di essere, le idee che hanno generato una delle pagine più interessanti della civiltà industriale del Veneto.

 

Altopiano di Asiago

 

 

"C'È UN LUOGO... 
...dove le foreste d'abete e di larice si confondono con gli infiniti pascoli, paradiso per marmotte, cervi, camosci e caprioli;rifugio per scoiattoli, galli cedroni e aquile.
...dove la storia ha lasciato segni indelebili, dalle incisioni rupestri della Val d'Assa al Villaggio del Bostel, dalla cultura degli antichi Cimbri alla Prima Guerra Mondiale.
...dove crescono fiori meravigliosi e incredibili, dal giglio martagnone alla genziana, dalla stella alpina alla drosera, pianta carnivora di torbiera.
...dove dal 1310 al 1807 si formò uno dei primi governi democratici della storia, con la Spettabile Reggenza dei Sette Comuni.
...dove ancora oggi si perpetua lo scambio tra l'Uomo e la Natura, con la produzione del formaggio, del miele e dei distillati d'erbe e con la raccolta dei funghi e dei frutti di bosco.
...dove vivono ancora gli Gnomi, i Folletti e le Fate, che spiano nascosti nelle loro tane tramando scherzi e burle, sempre presenti nelle antiche leggende locali.
...dove puoi trovare più di 500 chilometri di piste per lo sci da fondo che d'estate si trasformano nella più grande e completa rete di sentieri per la mountain-bike.
...dove il trekking, le escursioni e le passeggiate a cavallo hanno ancora il sapore dell'avventura, portandoti a scoprire angoli sempre nuovi.
...dove gli "sport nazionali" sono lo sci da fondo, lo sci alpino, l'hockey su ghiaccio, il pattinaggio veloce e il salto del trampolino, ma anche l'estivo sci d'erba.
...dove un campo da golf con 18 buche tra i migliori d'Europa e un aeroporto attrezzato con una pista in cemento a 1000 metri di altitudine sono cose assolutamente normali.
...dove si può percorrere l'imponente Calà del Sasso che, con i suoi 4444 gradini, una delle piu' lunghe gradinate del mondo, costruita in pietra di calcare dal 1388 al 1392.
...dove il cielo è limpidissimo e si osservano le stelle e l'universo intero, con i propri occhi, sdraiati sull'erba o sulla neve, o con i quattro telescopi del principale Osservatorio Astrofisico Italiano.
...dove un tempo vivevano gli dei, sull'Altaburg e sulla Cima Dodici, sul Monte Katz e nella Valle Frenzela. E forse gli dei ci sono ancora...

Tonezza del Cimone e Altopiano dei Fiorentini

Tonezza del Cimone
Tonezza del Cimone
Tonezza del Cimone

INVITO A TONEZZA
Per coloro che amano le lunghe passeggiate, che vogliono soggiornare in un ambiente sereno e che credono che la tranquillità sia cosa d'altri tempi, che ha lasciato posto alla vita caotica e frenetica; a coloro che si fermano per gustare meglio il cinguettìo di un uccellino o che rimangono immobili con il cannocchiale per poter vedere uno spettacolo incantevole, a tutte queste persone TONEZZA DEL CIMONE offre una svariata possibilità di poter riscoprire immagini d'altri tempi, di poter chiacchierare con gente cordiale, di riscoprire la natura percorrendo sentieri...
E all'imbrunire si può ammirare il sole che fa capolino dietro alle montagne...
Tutto ciò contribuisce a rendere Tonezza del Cimone una località adatta ad una vacanza rilassante ed interessante.


IL CLIMA, LA BELLEZZA, LA NATURA, LA TRANQUILLITA'
L'inconfondibile sequenza dello Spitz, del Toraro e del Campomolon placidamente distesi, dell'erto Cimone, lo svettare di antiche guglie e l'imponenza di forre e pianori modellati dai ghiacci, preludono ai terrazzi d'altopiano che si slargano, in un verde prezioso fino alle balze sull'Astico.


LO SVAGO
Per il Vostro tempo libero, impianti sportivi d'avanguardia, 9 campi da tennis in terra battuta, campi da calcio, aree attrezzate per feste campestri, intrattenimenti all'aperto, percorso vita. Sala da giochi, numerose manifestazioni culturali e folcloristiche, escursioni e gite guidate, vi faranno occupare piacevolmente le Vostre vacanze.
Tonezza del Cimone, terra ospitale e generosa, d'estate si colora del verde di boschi e prati che racchiudono la magica bellezza di una flora che ha nomi d'altri tempi e di una fauna che promette la sorpresa di un incontro con l'urogallo.
Ideale sfondo per le più diverse attività sportive, la rigogliosa natura di Tonezza del Cimone si offre nell'incanto di montagna e dei suoi colori, delle tradizioni e delle memorie degli uomini fedelmente custodite e trasmesse di generazione in generazione.
Gli itinerari nel verde portano a Posina e alla sua valle attraversata da torrenti suggestivi e selvaggi, gli incantevoli specchi d'acqua di Laghi, alla verde piana di Velo d'Astico e Cogollo del Cengio, Arsiero, a Pedemonte, Valdastico e dell'Altopiano dei Sette Comuni: sono i regni della trota fario e del "mar sone", le terre dei leggendari legumi e del miele di montagna.
Ogni più piccolo angolo è il pulsare della vera vita della montagna vicentina.


IL REGNO DELLE MOUNTAIN BIKE
Tonezza e dintorni sono il "regno" delle mountain bike, un territorio che permette, agli amanti del "rampichino", tutta una serie di escursioni, lungo almeno dodici itinerari diversi, a contatto con la natura, le tradizioni, la storia, le bellezze artistiche, la genuinità agreste di luoghi, strutture, attività proprie di un mondo montano e valligiano pieno di fascino.
Il punto di partenza è sempre Tonezza del Cimone: ma da lassù sono innumerevoli le strade, asfaltate e non, le carrarecce, i sentieri che conducono "a velocità d'uomo" a conoscere e ad esplorare il piccolo grande mondo degli altopiani e delle convalli.
Così, lasciata alle spalle la stazione climatica montana, eccoci subito pronti ad attraversare le contrade arroccate sul dorso dei pascoli prealpini; là dove finiscono le case, si apre un panorama contrassegnato da cime sacre alla memoria, degradanti in boschi e spazi pascolivi peculiari di un altopiano, quello dei fiorentini, rimasto inalterato nel tempo. Ecco le malghe e i rifugi, con i caratteristici prodotti agrosilvopastorali; ecco i "forti", con i loro reperti storici, parlarci della Grande Guerra, mentre chiesette alpestri sono motivo di sosta.
Poi, si riparte, giù, giù, verso il fondovalle, dove l'Astico e il Posina lambiscono i paesi pedemontani. Gli itinerari sembrano seguire i due torrenti, oasi naturali per la trota fario e la marmolata, distaccandosene quasi a malincuore per condurci verso laghetti in miniatura, nelle ombre di parch i in cui si nascondono le ville fogazzariane, resti di antichi castelli, Pievi illustri. Vecchie strade, lontane dal traffico, risalgono le valli e le montagne: pedalando tra il verde, in un silenzio rotto solo da voci lontane e dai suoni della natura, la fatica è più lieve.
Ecco, ancora prima del ritorno a Tonezza, sentieri che percorrono luoghi mitici di epopee storiche da riscoprire...tra una pedalata e l'altra.


IL GUSTO E LE TRADIZIONI
Gli itinerari per mountain bike propongono anche un tour ricco di suggestioni, da cogliere con l'ausilio di tutti i nostri sensi. Percorsi ricchi, sotto quest'ultimo aspetto, di una molteplicità di tappe: dopo quelle storiche, culturali, aristiche, naturali, spiccano, ad esempio, quelle collegate alla gastronomia locale, che conserva, negli aromi e nei sapori, una genuinità altrove perduta: formaggi freschi e pressati, candide ricotte, il burro di monte; salumi dal profumo antico, insaccati secondo l'arte degli antichi norcini; funghi prelibati e frutti di bosco; e poi le ricette, ricercate, che costituiscono il miglior biglietto da visita di una pluralità di ristoranti tipici, che punteggiano l'area montana e valliva.
I percorsi nella natura, a Tonezza e dintorni, riservano quindi il gusto per le cose buone, da assaporare, una ad una, "girovagando" un passo, o un colpo di pedale, dopo l'altro.


PER NON DIMENTICARE: LE FORTEZZE DELLA GRANDE GUERRA
Cime divelte, rocce insanguinate, nidi di mitragliatrice, trinceramenti, caverne in roccia per cannoniere, resti di fortezze permanenti: sono questi, oggi, i reperti e le testimonianze che, anche nel settore "Astico-Posina" e nel saliente montano che si snoda dall'area pasubiana all'Altopiano di Tonezza e dei Fiorentini, raccontano la storia della Grande Guerra combattuta sul fronte veneto-trentino. Allora, dopo i bombardamenti del 15, fu con la Stafexpedition, scatenata dagli austroungarici nel maggio del '16, che questo territorio, conteso palmo a palmo, divenne l'ultima frontiera per impedire al nemico lo sbocco nella pianura vicentina. Attacchi e contrattacchi, un doloroso profugato da tragenda, paesi distrutti, vite umane spezzate: questi furono gli effetti di una guerra rimasta, per i suoi protagonisti e i testimoni di allora, indimenticabile. Poi, quando il silenzio tornò a regnare sovrano sui pascoli alti e di mezza costa, e sulle vette perdute nel cielo, ci fu chi eresse con convinzione cippi votivi per rinnegare altri conflitti bellici, mentre il cordoglio per le vittime, spesso senza nome, si esprimeva dando con amore sepoltura ai caduti, tutti fratelli nella morte.

Di fronte alle "Fortezze dell'Imperatore" (Doss del Sommo, Sommo Alto, Cherle, Belvedere, Luserna, Verle, Pizzo di Vezzena) stavano "Le sentinelle del Regno", cioè i forti italiani di Campomolon, Cornolò, Casa Ratti, Punta Corbin, Campolongo, Verena. È ancora possibile, per chi voglia camminare sui sentieri della Storia, che interessano il vecchio fronte italiano occidentale e , in particolare, i monti prealpini che guardano le con valli dell'Astico e del Posina, imbattersi nelle rovine di queste opere militari pesantemente danneggiate, spesso distrutte dalle artiglierie di grosso calibro, o fatte saltare nei tragici giorni della Strafexpedition.

E se di Cornolò, incassato tra la val di Posina e la Val di Rio Freddo, a proteggere Arsiero, oggi non rimangono che pochi resti di murature, la visita alle rovine di Forte Campomolon, situato a 1853 m di quota per contrastare le fortezze folgaretane, permette di cogliere l'imponenza architettonica delle sue strutture, lasciando intravedere, nel blocco-batterie, la serie delle quattro cupole corazzate. Più giù, nella media Val d'Astico, a 350 m di altitudine, fra una vegetazione sempre più rigogliosa e selvaggia, s'indovinano i resti di Forte "Casa Ratti", all'epoca dotato di tre cupole girevoli e armato con tre cannoni da 149G, in ghisa, e da cinque mitragliatrici, sormontato dal ciglio roccioso dell'Altopiano di Tonezza.

Dal centro montano si sale al Cimone, sacro alla memoria. I boschi di latifoglie non celano del tutto gli antichi camminamenti, né le trincee, né l'articolata rete di gallerie. Il cratere, scavato dalla mina austriaca, brillata il 23 settembre del '16, è sormontato dall'ardita cuspide dell'ossario che sorveglia il sonno di molti caduti. Lo sguardo spazia verso orizzonti dove la guerra è solo ricordo: il corno ducale del Caviojo e la cima Neutra, con la caratteristica galleria elicoidale, il maestoso Priaforà , con le sue caverne in roccia, sembrano vegliare sul mondo delle convalli, punteggiato da paesi e contrade dove il tempo non si è fermato, spezzando trame e racconti della nostra storia, da riscoprire con la memoria, mai con il mito.
(Giovanni Matteo Filosofo da Vicenza in prima linea, Promotonezza)


NUOVO OSSERVATORIO PER CHI ARRIVA IN CIMA ALLO SPITZ
Il gruppo alpini di Tonezza, guidato dal presidente Riccardo Pettinà, ha portato felicemente a termine un'impresa che ha avuto come teatro delle operazioni il Monte Spitz: un solido cippo di sostegno in grado di sostenere una piastra circolare con incisi i nomi delle montagne visibili dalla cima dello Spitz (ben 27 località circostanti). La pietra, che avrebbe dovuto essere trasportata in loco da un elicottero, promessa poi non mantenuta, è allora stata portata di peso dagli alpini e da alcuni volontari fin sulla cima.
L'anno scorso gli alpini si erano anche occupati del restauro della vecchia e ormai pericolosa mulattiera che porta da Passo della Vena alla vetta, a circa 1700 metri.

 

SCARICA IL DEPLIANT di TONEZZA DEL CIMONE

Le cure

Le cure
zoom non disponibile


PATRIMONIO IDROLOGICO

Recoaro deve la sua fama di stazione termale all'armonioso connubio di un bacino idrografico, capace di alimentare numerose sorgenti minerali, con una posizione geografica assai favorevole per caratteristiche climatiche e suggestione paesaggistica. Il patrimonio idrologico di Recoaro appare singolare proprio in virtù delle quantità e della varietà di tipi di acque minerali di cui si può usufruire. Sono disponibili ed attrezzate 9 fonti delle quali 5 (Lelia, Lorgna, Amara, Nuova e Lora) situate nello stabilimento delle FONTI CENTRALI; le rimanenti 4 (Giuliana, Capitello, Franco e Aureliana) si trovano in località staccate.


ACQUE e INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Acqua Oligominerale

LORA

  • calcolosi non complicata delle vie urinarie
  • infiammazioni croniche delle vie urinarie, specie cistiti
  • iperuricemia: in particolare diatesi gottosa

Acque Minerali

LELIA

  • sindromi ferro carenziali: apporto aggiuntivo di ferro nelle anemie da eccessive perdite o per aumentato fabbisogno dietetico
  • stati di convalescenza o comunque di debilitazione fisica con deficit di oligoelementi

LORGNA

  • gastropatie ad impronta ipersecretiva (compresa l'ulcera duodenale)
  • gastriti ad impronta atrofica
  • colecistopatie croniche alitiasiche
  • dispepsie post-epatiche
  • epatopatie croniche in fase di compenso
  • epatosteatosi
  • dispepsie su base funzionale

AMARA

  • stipsi cronica e colon irritabile (varietà stiptica)

NUOVA

  • indicazioni sovrapponibili a quelle delle altre acque minerali

Acque Medio-Minerali

GIULIANA/CAPITELLO/AURELIANA

  • indicazioni sovrapponibili a quelle delle acque oligominerali e minerali
  • nevrosi ansioso-depressiva

ALTRE TERAPIE

Balneoterapia

  • BAGNO D'OCRA: Si aggiunge all'acqua della vasca una opportuna quantità di materiale semifluido derivante dal pedosito spontaneo delle acque ad elevato contenuto di carbonati di ferro, magnesio e calcio per aumentare la mineralizzazione dell'acqua. La stimolazione che gli ioni minerali esercitano sulle terminazioni nervose provoca un rilassamento della muscolatura scheletrica ed una benefica influenza sul sistema neuro-vegetativo. Questo bagno viene consigliato al mattino non superando all'inizio di 10 minuti di immersione e viene indicato per il trattamento di artrosi, artopatie post-traumatiche, tendiniti, nevriti ed anche in caso di sindromi asteniche e di nevrosi a sfondo depressivo
  • BAGNO DI VAPORE: Questa tecnica di balneoterapia utilizza l'acqua termale della fonte come elemento curativo, sotto forma di vapore nascente.
    La regolare alternanza del caldo vapore della cabina (45°- 52°) e del freddo telo bagnato (18°- 20°) con cui ci si avvolge, esercita un benefico effetto di ginnastica vascolare sul territorio venoso profondo e superficiale, con azione di ripulitura vascolare. L'intensa sudorazione che segue all'esecuzione del bagno di vapore, attiva il ricambio dell'organismo e consente l'eliminazione di prodotti tissici accumulati nel liquido intercellulare. Il bagno di vapore è da sempre considerato la regina delle terapie naturali. Esso determina un'azione di sblocco del circolo emolinfatico, favorisce l'ossigenazione dei tessuti ed evita la strutturazione di focolai cronici, fonte di perdita di energia di potenzialità immunologiche. Il bagno di vapore è particolarmente apprezzato da chi ha la pelle molto secca e stenta ad arrivare a sudorazione e a chi non gradisce una temperatura elevata. Aggiungendo all'acqua alcune gocce di oli essenziali, il bagno di vapore diventa aromaterapia.
  • BAGNO CARBONICO: Si ottengono aggiungendo CO2 all'acqua utilizzata. L'anidride carbonica e l'acido carbonico sono in grado di indurre vasodilatazione periferica con aumento della perfusione sanguigna in distretti scarsamente irrorati. Anche per questo bagno è cosigliabile non superare i 10 minuti di immersione ed è indicato nelle vasculopatie obliteranti periferiche, nella sindrome di Raynaud e apporta benessere in caso di sofferenze provocate dalle varici agli arti inferiori.
  • BAGNI OZONIZZATI: Apportano benefici per le vasculopatie periferiche e possono essere semplici o abbinati alla tecnica dell'idromassaggio.
  • BAGNO SOLFOROSO e SALSOJODICO: Sono applicazioni balneoterapiche ottenibili artificialmente ed indicate in alcune malattie cutanee come l'acne e la psoriasi.

Fangoterapia

  • Il fango che viene usato deriva da un impasto di componente solida derivante in parte dalla precipitazione salina delle acque, e acqua minerale. L'azione terapeutica dipende dallo stimolo termico che viene portato alla superficie da trattare per cui si fa seguire, ad integrazione, il bagno ed un trattamento di massoterapico generale o parziale. Queste cure apportano benefici in caso di artropatie degenerative, post-traumatiche ed esiti di fratture.

Terapia inalatoria e aerosolterapia

  • La differenza tra le due terapie consiste nel grado di nebulizzazione dell'acqua dato che per entrambe vengono utilizzate acque bicarbonate che esplicano un'azione antispastica e decongestionante sulle mucose bronchiali. Vengono consigliate due sedute quotidiane per un totale di 20/24 trattamenti.

Trattamenti fisioterapici e assistenza medica

    Il Centro sanitario del centro termale dispone di un'adeguata equipe sanitaria e sono praticabili, inoltre:
  • trattamenti di massoterapia
  • linfodrenaggio
  • radarterapia
  • ultrasuoni
  • jonoforesi.

Trattamenti estetici

  • Balneoterapia di contrasto agli arti
  • Balneoterapia con fasciatura totale o parziale
  • Balneoterapia con getti totali
  • Massaggio con spazzola
  • Cataplasmi di argilla
  • Trattamenti antistress
  • Trattamenti viso e corpo personalizzati
  • Riflessologia plantare cinese
  • Peeling viso e corpo
  • Manicure e pedicure

LE TERME DI RECOARO SONO APERTE INDICATIVAMENTE DA MAGGIO A SETTEMBRE.

PER TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE TERME:

Fonti Centrali di Recoaro: tel. 0445 75016 

www.termedirecoaro.it

Recoaro Terme

Recoaro Terme
zoom non disponibile

IN VACANZA A RECOARO TERME

Recoaro Terme è un suggestivo luogo di vacanza a 500m di altitudine, protetto dallo spettacolare scenario delle Piccole Dolomiti che lo circondano ad anfiteatro. Viene pittoristicamente appellata “Conca di Smeraldo” per il rigoglio della vegetazione. L’ambiente recoarese presenta un complesso di aspetti naturalistici interessantissimi e ciò permette al visitatore di poter abbinare una vacanza rilassante ad una vacanza più dinamica, concedendosi delle piacevoli escursioni nella natura, anche durante l'inverno. Il tutto è accompagnato da una serie di eventi che spesso rimandano alla tradizione locale, come la nota Chiamata di Marzo. Da non dimenticare anche le chiese e i musei.

COME RAGGIUNGERE RECOARO TERME

Da Vicenza: con l'autobus di linea (www.ftv.vi.it) partendo dalla stazione situata proprio accanto alla ferrovia (www.trenitalia.it), oppure con la propria auto, seguendo le indicazioni stradali per Valdagno-Recoaro (sp246). L'uscita autostradale consigliata, se si viaggia in A4, è segnalata come Montecchio Maggiore.

DOVE ALLOGGIARE

A Recoaro Terme vi sono diversi Hotel, appartamenti e due B&B. Le strutture sono generalmente situate nei pressi del Centro Storico e delle Terme. I Rifugi invece, sono punto di riferimento per il pernottamento in montagna.

LE TERME DI RECOARO

Le Terme sono aperte da Maggio a Settembre. Presso il centro terapeutico si possono curare diverse patologie e disturbi. Per ulteriori informazioni e prenotazioni tel. 0445/75016 – www.termedirecoaro.it . Ricordiamo che la visita del Centro Termale non è solo un'occasione per degustare le acque, ma anche un’opportunità per fare una passeggiata nel parco e visitare il Bunker di Comando Tedesco risalente alla Seconda Guerra Mondiale.

TEMPO LIBERO

Recoaro Terme è meta ideale per passeggiate ed escursioni durante tutto l’arco dell’anno: circondati dalla catena delle Piccole Dolomiti, anche accompagnati da guide esperte, potrete raggiungere località come Gazza e Campogrosso che rappresentano il punto di partenza per uscite di varia difficoltà: dall'arrampicata alla gita in famiglia. Per gli amanti della storia, nel recoarese vi sono molti sentieri dove ammirare i resti trincee e ricoveri di battaglia costruiti durante la Grande Guerra. Poco lontano, il Monte Pasubio e la celeberrima Strada delle 52 Gallerie portano ancora i segni del Primo Conflitto Mondiale.

L' INVERNO RECOARESE

Sia nella stagione estiva che in quella invernale inoltre è possibile raggiungere in breve tempo la zona di Recoaro Mille: stazione sciistica che dispone di impianti di risalita (anche in notturna) per praticare lo sci da discesa, splendidi anelli per gli appassionati dello sci fondo e numerosi sentieri che si prestano sia per lo sci alpinismo che per escursioni guidate con le ciaspe, oltre alle piste per bob e slittini per la gioia dei più piccoli. Per il resto dell’anno la località offre scenari indimenticabili e validi percorsi da trekking e per il Nordic Walking.

NOTIZIE STORICHE

Le prime famiglie che si stabilirono sul territorio (poco dopo la metà del XII secolo) erano certamente coloni tedeschi al seguito del Barbarossa, parlanti un dialetto germanico medievale successivamente chiamato "cimbro". Questi primi abitanti furono costretti, per molti anni, a vivere di un'economia di sussistenza povera di tipo montano agro-pastorale, anche per l'isolamento geografico. Nel 1689 fu scoperta la fonte ferriginosa LELIA (dal nome del suo scopritore, il conte vicentino Lelio Piovene). Immediatamente iniziarono però una serie di controversie per il controllo della sorgente, nella prospettiva di godere dei vantaggi economici che questa scoperta poteva produrre. Contemporaneamente proseguiva anche l'irregolare prelievo grazie al quale, però, si era diffusa la notorietà dell'acqua fino a Venezia. La Serenissima Repubblica di Venezia (nel 1752) concesse dunque l'uso gratuito dell'acqua ferruginosa sia a locali che a forestieri, nominando custodi della fonte i proprietari della fonte. Cominciò finalmente l'ascesa di Recoaro. Successivamente, infatti, furono avviati, sempre dalla Veneta Repubblica, i lavori di costruzione di un complesso architettonico su impianto classico denominato "Palazzotto" che doveva ospitare la captazione stabile dell'acqua, la custodi a e la mescita. Fu proprio durante i lavori che furono scoperte altre 3 nuove fonti che furono denominate Lorgna, Amara e Nuova. Anche con il subentro dell'Austria alla Repubblica Veneta, lo sviluppo della cittadina termale proseguì senza interruzioni. Da ricordare: Il primo studio scientifico della fonte si deve a Giovanni Graziani, professore di medicina dell'Università di Padova, che nel 1701 nel libro "Thermarum patavinarum examen" illustrava le caratteristiche e le proprietà curative dell'acqua. Molte personalità dell'arte e della cultura visitarono Recoaro: ZANELLA, ALEARDI, NIETZSCHE e la REGINA MARGHERITA con VITTORIO EMANUELE che nel 1879 trascorsero alcune settimane nella Conca di smeraldo. L'apice della notorietà recoarese fu raggiunto nella belle epoque (fine Ottocento). Ancora oggi le Terme di Recoaro sono in funzione come lo stabilimento di imbottigliamento di acqua e bibite.

INFORMAZIONI

Ufficio IAT Recoaro, P.zza Duca D'Aosta 1/3 – 36076 Recoaro Terme (VI)

tel. 0445/75070 - fax 0445/75158 - www. vicenzae.org

ITINERARI VI.BIKE

VIBIKE

Cerca nel sito

Traduttore automatico

itzh-TWfrhiptruesuk